Abbiamo parlato dello schema
SCP, in cui P (performance) è rappresentata dai profitti π. I mercati sono
mossi dal profitto. Come già detto, per i neoclassici lo scopo è massimizzare π
nel mercato.
Il mercato è il luogo ideale
in cui si scambia la stessa merce.
le caratteristiche
principali del mercato concorrenziale sono:
- Atomismo della domanda e dell’offerta (tanti prodotti e consumatori
- Omogeneità dei prodotti
- Trasparenza dei prezzi
- Fluidità delle merci e degli individui
- Impresa è Price-Taker
- Scopo è massimizzare il profitto
π = R – C (Ricavi – Costi)
la quale si può scrivere
anche come: p x q – (Φ(q) – F)
Vi sono due condizioni per
massimizzare il profitto:
1) Condizione di primo
ordine
∂π/∂q = p – Φ’(q) = 0 --> p = Φ’(q) ovvero il prezzo deve essere uguale al
costo marginale
2) Condizione di secondo
ordine
∂’π/∂’q = ∂’C/∂’(q) =
-Φ(q)<0 span="span">-->
Φ(q)>0 ovvero il costo marginale è crescente0>
CONSIDERAZIONI PIU' GENERALI:
Secondo i neoclassici la
massimizzazione di π si basa sulla Razionalità Assoluta. A quel tempo le
imprese erano piccole. Con l’avvento della rivoluzione, nascono le grandi
imprese, ove proprietà e gestione sono divise (azionisti e managers). Nasce
quindi la Teoria Comportamentistica,
la quale si basa sulla Razionalità Limitata e sul Comportamento Soddisfacente
(è razionale dati i vincoli ambientali ed organizzativi.
Si sviluppano poi altre
teorie e modelli:
Teoria di Bauner: l’impresa
punta a massimizzare le vendite
Modello di Marris: l’impresa
punta alla massimizzazione del saggio di crescita bilanciato
Modello di Williamson: i
managers massimizzano la loro funzione di utilità (sicurezza posto di lavoro,
stipendio, prestigio)