31/01/10

Calcolo Finanziario: Valutazione degli investimenti e dei finanziamenti (VAN e TIR)

La valutazione degli investimenti è quell'attività che ha la funzione di verificare se un determinato progetto (investimento e/o finanziamento) sia vantaggievole o no per l'azienda.
Il problema più grosso per un'azienda (ma anche per i privati cittadini) è quello di dover scegliere fra diverse opzioni di finanziamento/investimento: con queste operazioni la scelta risulterà molto più facile.
Di prassi è accettato che l'unit a di misura cui fare riferimento in questo caso sia il valore economico dell'iniziativa. Il costo di un investimento e dato dai flussi fi nanziari in uscita connessi
alla sua attuazione; analogamente, i bene ci ad esso associati sono costituiti da flussi fi nanziari in entrata. In tal modo un'operazione d'investimento può essere rappresentata da una successione (stimata) di future entrate ed uscite monetarie denominata flusso di cassa.
Un altro fattore determinante è il tempo: più tempo passa prima che le risorse investite in un progetto rientrino (a parità di condizioni), meno benefi ci di ordine fi nanziario si avranno.
Ultimo fattore essenziale è il tasso di interesse scelto a riferimento:
il tasso d'interesse al quale si attualizzano i flussi finanziari (in entrata ed in uscita) è denominato costo opportunit a del capitale, poich è rappresenta un'alternativa alla quale si rinuncia per intraprendere il particolare progetto d'investimento analizzato.
I due criteri (che poi sono i più utilizzati) che analizzerò sono il criterio del VAN (o REA) ed il criterio del TIR.

IL CRITERIO DEL VAN

Il criterio del VAN (Valore Attuale Netto, spesso denominato anche REA, acronimo per Rendimento Economico Attualizzato) si basa sul principio secondo cui un'iniziativa (investimento/finanziamento) merita di essere presa in considerazione solo se i benefi ci che ne possono derivare sono superiori alle risorse utilizzate.
La formula per calcolare il VAN è:

VAN (i) = ∑xt(1+i)t-1


con xt che indica l'ammontare di una quota investimento o finanziamento x al tempo t.
Un progetto risulta conveniente se il suo VAN e maggiore di zero, in altri termini un progetto è conveniente quando le entrate attualizzate superano le relative uscite. Il progetto con VAN maggiore sar à preferito rispetto agli altri.



IL CRITERIO DEL TIR

Il Tasso Interno di Rendimento, T.I.R. di un'operazione, è il tasso di interesse i della legge di sconto composto in base al quale l'operazione è equa, cio è ha un valore attuale nullo.

TIR (i) = ∑xk(1+i*)-tk=0

Nella maggior parte dei casi l'operazione che deve essere valutata è un investimento che produce flussi annui xt dietro un esborso iniziale pari a P. La formula diventa quindi:
TIR (i) = ∑xk(1+i*)-tk - P=0


Tale equazione di grado n ammette al più n soluzioni. Il TIR può ammettere più di una soluzione, quindi sebbene utile per confrontare investimenti che generano flussi differenti, non sempre produce risultati facilmente interpretabili.

30/01/10

Calcolo Finanziario: calcolo degli ammortamenti (ammortamento alla francese e all'italiana)

L'ammortamento è e un'operazione finanziaria che si configura come accensione di un prestito al tempo t = 0 dietro il pagamento di una serie di rate in istanti successivi t1, t2, .... tn.
le principali forme di ammortamento sono l'ammortamento italiano, francese ed americano (che però per ora non tratto).

t0----------t1----------t2---------tn
D--------( - R1)-----( - R2)-----( - Rn)
con Rt>0

Il valore del debito contratto è uguale a D = ∑ Rt x Φ(tt, o) con Φ = onerosità contratto.
COME COSTRUIRE UNA TABELLA DI AMMORTAMENTO DEBITI

Le grandezze principali di un'operazione di ammortamento sono:
  • Ct: quota capitale riferita al tempo t
  • It: quota interesse riferita al tempo t
  • Dt: debito residuo al tempo t

Ct rappresenta l'ammontare di capitale rimborsato ogni anno e sommandola a It si ottiene la rata R:

Rt = Ct + It
La quota It viene calcolata, nel caso in cui l'interesse sia riscosso in via posticipata, grazie a:

It = Dt-1 x i

nel caso in cui l'interesse sia riscosso in via anticipata:

It = Dt x i
Con questi dati possiamo costruire la tabella di ammortamento dei debiti:


(esempio: D = 9000; R = 2500; ultima rata = 2925,75; tempo t = 4 anni; i = 6% annuo)

Tempo (t)

Rata (R)

Capitale (C)

Interesse (I)

Debito (D)

0

9000

1

2000

1960

540

7040

2

2000

2077,6

422,4

4962,4

3

2000

2202,26

297,74

2760,14

4

2925,75

2760,14

165,61

0



AMMORTAMENTO ALLA FRANCESE

L'ammortamento a rate costanti (francese) prevede che le rate siano posticipate e la somma ricevuta dal debitore all'inizio (t = 0) sia il valore attuale di una rendita a rate costanti.
La formula per calcolarlo è:

t0----------t1----------t2---------tn
D0--------( - R1)-----( - R2)-----( - Rn)
D0 = R an|i

AMMORTAMENTO ALL' ITALIANA


L'ammortamento italiano o uniforme prevede che ciascuna quota di ammortamento (supposto che le rate siano equintervallate ed n sia il numero di periodi previsti per l'ammortamento) sia costante e pagata in via posticipata.
La formula per calcolarlo è:

Ct = D0/nrate



29/01/10

Calcolo Finanziario: Rendite a rate variabili

Prendendo in considerazione solamente le rendite posticipate, ora calcoliamo il caso in cui le rate delle rendite non siano tutte uguali ma variabili in progressione geometrica.


RATE VARIABILI A PROGRESSIONE GEOMETRICA


t0--------t1---------t2--------t3--------k--------n
0---------R---------Rq--------Rq2-----Rqk-1----Rqn-1
con q>0, q diverso da 1

Il valore attuale VA è dato dalla progressione:
VA = Rv+Rqv2+Rq2v3+Rqk-1vk+Rqn-1vn

Da questa si arriva alla formula:

VA = nRv se q = 1 + i
VA = n(R/q) se qv = 1
VA = Rv [(1-(qv)n]/(1-qv) se qv è diverso da 1

Il montante, nei due rispettivi casi, si ottiene semplicemente (così come per
tutte le rendite) moltiplicando il valore attuale per un.
M = VA x un

Spesso si scrive q = 1+g con "g" = tasso di crescita.

Se le rate sono pagate ogni 1/n -esimo di anno, avremo:
i----->in
g----->gn

RENDITA PERPETUA

Nel caso della rendita perpetua abbiamo che:

qv = [(1+g)/(1+i)]
se g > 1 ---> qv > 1; qv ---> ∞ con n--->∞
se g <> 0 <> 0 con n--->∞

con g <>
VA = (R/v) [1/(1-qv)] ----> R/(i+g)

Questa formula è detta "Modello di Gordon".


19/01/10

Calcolo Finanziario: come calcolare il rendimento dei Buoni del Tesoro Poliennali (BTP)

-P------------------------------->N
0---------------------------------τ (3-5-10-30 anni)

I BTP sono titoli con durata all’emissione di 3-5-10 e 30 anni. Prevedono il rimborso in unica
soluzione alla scadenza, il pagamento di cedole fisse semestrali cui va aggiunto un ulteriore guadagno dato dallo scarto di emissione. La ritenuta fiscale è del 12,5 calcolata sullo scarto di emissione. Si ha anche una trattenuta fiscale sugli interessi cedolari, sempre pari al 12,5%.

Nei BTP entra in gioco anche un altro fattore, ossia il rateo, che indica la porzione di cedola già maturata dall’ultima data di stacco cedola e che è di competenza di colui che vende il titolo.

CALCOLO DEL RATEO

Essendo che il titolo è solitamente acquistato durante il periodo di maturazione della cedola quando si acquista un titolo obbligazionario si paga il prezzo del titolo (corso secco, quello riportato sul Sole 24) e, a quest’ultimo, si aggiungono gli interessi maturati (rateo), ottenendo il prezzo tel quel:
prezzo tel quel = corso secco + rateo.

Per calcolare la spesa esatta che bisogna versare per acquistare un titolo obbligazionario, prima delle spese e degli eventuali oneri fiscali, si moltiplica il prezzo tel quel per il valore nominale e successivamente si divide il tutto per 100.
In presenza di m cedole all’anno (nel caso dei BTP m = 2) di importo costante C su base annua, il rateo è calcolato dalla formula:
rateo = (C/m) × (d1/d2)

dove d1 è il numero di giorni tra la data dell'ultima cedola e la data valuta e d2 è il numero di giorni intercorrente tra la data dell'ultima cedola e la prossima data cedola.


CALCOLO DELL'IMPOSTA SOSTITUTIVA

L'imposta sostitutiva è calcolata in base alla frazione di ritenuta fiscale sullo scarto di emissione e sul rateo di interesse che è maturata sino alla data valuta e che il venditore del titolo deve pagare.



-E------------------------------->N
t<---------------t1-------------->t2
t= data emissione
t1= data regolamento
t2= data scadenza
I dati sono:
gg(Data Emissione; Data Regolamento) : d
gg(Data Emissione; Scadenza) : D
Prezzo Emissione (E) : E
Scarto emissione (SE) : SE = 100 − E
Ritenuta Fiscale su Scarto (RF) : RF = 0, 125 x SE
Frazione RF su scarto : RF d/D
Ritenuta Fiscale su Rateo : 0, 125 x Rateo
Imposta Sostitutiva : RF x (d/D) + 0, 125 x Rateo

RENDIMENTO LORDO E NETTO DEI BTP

Le ipotesi sono che:

  • Il titolo sia tenuto sino a scadenza;
  • Le cedole future, come sono incassate, possano essere reinvestite sino alla scadenza del titolo ad un tasso pari al tasso di rendimento del titolo;
Il Montante M a scadenza risulta:

M= N+ ∑ (C/m) x (1 + TRES)tn−tk

con ∑ che va da k=1 a n e:
n : numero di cedole da incassare;
C/m: importo della k-ma cedola su base periodale;
tk :data di incasso della k-ma cedola;
N : valore nominale del titolo
TRES : tasso costante a cui sarà possibile reinvestire le cedole future. Tale tasso prende il nome di tasso di rendimento effettivo a scadenza


Si definisce tasso di rendimento del titolo o tasso interno di rendimento (TIR) o tasso effettivo di rendimento a scadenza (TRES) quel tasso che rende uguale il montante dell’investimento iniziale a M. In formule:
P (t; t1, ..., tn) (1 + TRES)tn−t = N+ ∑ (C/m) x (1 + TRES)tn−tk
<------montante prezzo tel quel-----> <---- nominale e montante cedole---->
Con opportune operazioni matematiche si arriva alla formula:

P (t; t1, ..., tn) − IS= ∑ [[(C/m) x (1 − γ)]/(1 + TRESnetto)tk−t] + [[N − γ (N − E)]/(1 + TRESnetto)tn−t]

con ∑ che va da k=1 a n e:
γ è la ritenuta fiscale (γ = 12, 5%);
E il prezzo di emissione del titolo;
IS l’imposta sostitutiva maturata sino alla data regolamento.

CALCOLO DELLA DURATION

La Duration rappresenta sia la media finanziaria delle scadenze, sia la misura di sensitività, in quanto consente di determinare di quanto varia il prezzo tel quel del titolo a fronte di una variazione del TRES.

Nel primo caso, si avrà che:

D = [ ∑ (tk − t) x [(C/m)/(1 + TRES)tk−t ]+ (tn − t) x (C/m)/(1 + TRES)tn−t]]/P
con ∑ che va da i=1 a n e:
tk − t rappresenta il tempo, espresso in anni, che intercorre tra la data valuta (t) e la data di
pagamento della k-esima cedola (tk);
P il prezzo tel quel;
N il nominale rimborsabile a scadenza.

Nel secondo caso invece:
ΔP = − [D/(1 + TRES)] x P x ΔTRES
CALCOLARE LA VOLATILITA' %

Partendo dalla formula appena scritta, si calcola il valore della Duration modificata, DM , del titolo, che è data da:

DM= D/(1 + TRES)
Essa coincide con il valore della volatilità% (abbreviato volat%) che è riportato sul Sole 24 ore: la volat% indica la variazione percentuale di prezzo del titolo che si avrebbe a fronte di una variazione dello 1% del TRES. In formule:

volat% = [D/(1 + TRES)] x 1% ovvero volat% = DM x 1%
Due considerazioni:
  • tanto maggiore la volatilità tanto maggiore il guadagno o perdita che si potrà realizzare a fronte di variazione di mercato dei tassi.
  • la duration, e quindi la volatilità, cresce al crescere della vita residua del titolo.

17/01/10

L'amministrazione ed il controllo di gestione: controllo budgetario e l'analisi degli scostamenti

Il controllo budgetario è un'analisi sotto forma di confronto tra budget e consuntivi, con la misurazione degli eventuali scostamenti, risalendo ai motivi per cui essi si sono verificati ed informando i manager.

Lo strumento che si utilizza si chiama appunto "analisi degli scostamenti", e riguarda principalmente i costi e i ricavi, ovvero l'aspetto economico della gestione aziendale.
Essa è costituita da una scomposizione contabile di ciascun ricavo e costo in scostamenti elementari, ed una interpretazione elementare di essi, che possa rilevarne le ragioni e i responsabili.

I ricavi di vendita posso essere scomposti in scostamenti dovuti alla quantità venduta e al prezzo di vendita.
Un esempio di scostamento riguardo i ricavi di vendita potrebbe essere:

Ricavi di budget 50000$ -
Ricavi effettivi 40000$ =
---------------------------
Scostamento totale: 10000$ (sfavorevole)

Si può poi andare a vedere mediante opportune tecniche contabili quali sono le cause dello scostamento:

Scostamento di quantità vendute 12000$ (sfavorevole)
Scostamento di prezzo di vendita 10000$ (favorevole)



Per quanto riguarda i costi di produzione, essi variano in base all'entità del costo (manodopera, materie prime..). In generale si potrebbero rilevare scostamenti dovuti alla quantità di produzione, all'efficienza nell'impiego della risorsa e al prezzo d'acquisto della risorsa.
Un esempio di scostamento di costo:


Costi di budget 70000$ -
Costi effettivi 74000$ =
---------------------------
Scostamento totale: 10000$ (sfavorevole)

Stessa cosa di prima, si va a scoprire che:

Scostamento di quantità prodotta 1500$ (in più)
Scostamento di prezzo d'acquisto 1500$ (sfavorevole)
Scostamento di efficienza 1000$ (sfavorevole)



L'amministrazione ed il controllo di gestione: il budget

Il budget è un programma di gestione annuale (anche se può presentare periodi infrannuali) dell'azienda tradotto in termini economico-finanziari.
Il programma riguarda le operazioni da compiere nel prossimo esercizio, ed esso deve essere tradotto in quantità monetarie.
Il suo scopo è il raggiungimento degli obiettivi di gestione relativi all'anno successivo (di liquidità etc etc) concordati in precedenza in sede di pianificazione strategica.


LA FORMAZIONE DEL BUDGET AZIENDALE

Il budget è in sintesi un bilancio preventivo che però i manager devono seguire e portare a termine (e se questo non è possibile, devono rispettarlo il più possibile in ogni caso). Tale bilancio preventivo si divide in:
  • Conto economico preventivo;
  • Conto patrimoniale preventivo;
  • Preventivo dei flussi aziendali.
La formazione del budget in un'azienda può essere così schematizzata:

1)OBIETTIVI DEL PIANO
2)OBIETTIVI DI BUDGET
3)BUDGET VENDITE ------->Budget ricavi e costi commerciali
4)BUDGET PRODUZIONE ------>Budget costi di produzione
5)BUDGET AMMINISTRAZIONE, RICERCA, GESTIONE PERSONALE, DIREZIONE GENERALE
6)BUDGET GLOBALE AZIENDALE----->Budget economico, finanziario, patrimoniale

La parte più importante riguarda i punti 3), 4) e 5): essi sono definiti programmi operativi e rappresentano il Budget degli investimenti e finanziamenti
Il programma delle vendite stabilisce quali prodotti, la loro quantità e il loro prezzo da vendere ad esempio. Queste poi si tradurranno in termini economici (ricavi e costi commerciali). Bisogna poi tenere conte del programma di produzione, ovvero quanto produrre, quante scorte di prodotti da tenere in magazzino. Bisogna poi decidere quante risorse acquisire, in termini di materie prime e anche in termini di acquisizione di personale.
Per quanto riguarda il resto, vi invito a riguardare tutti gli argomenti precedenti.

16/01/10

L'amministrazione ed il controllo di gestione: il controllo di gestione

Per controllo di gestione si intendono tutte le attività svolte con il fine di accertare che la gestione aziendale venga svolta in condizioni di efficienza ed efficacia, in coerenza con gli obiettivi esplicitati in sede di pianificazione strategica.
Essa quindi:
  • E' sinonimo di monitoraggio dei risultati della gestione aziendale;
  • E' strettamente collegata alla pianificazione strategica;
  • Riguarda i manager e l'alta direzione.
Il controllo di gestione è definito quindi un meccanismo operativo con il quale l'azienda assegna degli obiettivi alle varie unità organizzative che la compongono e viene sistematicamente verificato il loro grado di raggiungimento. Il tutto è affiancato e supportato da un'adeguata strumentazione di misurazione contabile.

LE FASI DEL CONTROLLO DI GESTIONE

Le fasi del controllo di gestione sono tre:
  • Antecedente: accertare l'adeguatezza e la possibilità di realizzo dei programmi stilati dalla pianificazione strategica;
  • Concomitante: accertare periodicamente che i risultati che si stanno ottenendo sono conformi alla linea decisa precedentemente;
  • Susseguente: rilevare i risultati ottenuti. Di solito si fa alla fine di un esercizio oppure di un progetto.
STRUMENTI UTILIZZATI

Gli strumenti utilizzati durante le fasi del controllo di gestione sono:
  • Bilancio: inteso come bilancio d'esercizio nella sua parte di sistema di controllo ad usa manageriale. E' strumento di controllo grazie alle analisi per indici ed alle analisi dei flussi finanziari, che hanno una funzione di check-up dell'azienda;
  • Contabilità analitica: strumento per analizzare costi e ricavi. Serve per determinare il costo di ciascun prodotto, così come il risultato economico (utile o perdita) di ciascuno. In questo modo si capisce dove l'azienda è un perdita e dove invece guadagna;
  • Budget: fare il budget significa formulare dei programmi operativi d'esercizio e tradurli in termini economici e finanziari. La conclusione è un bilancio preventivo.
  • Rilevazioni extra-contabili: misurazioni rivolte a quantificare aspetti non monetari, come ad esempio le ore di lavoro, il numero di unità prodotte etc etc.

Quando le aziende fanno uso sistematicamente del budget (essendo proiettato nel futuro, qualifica i sistemi di controllo evolutivi), si dice che la loro è una gestione per obiettivi e che adottano un controllo budgetario.

05/01/10

L'amministrazione ed il controllo di gestione: l'amministrazione

La funzione amministrativa si occupa di tutto ciò che riguarda la contabilità e il suo compito principale è quello di fornire informazioni economico-finanziarie (ma anche di altra natura) ai terzi.

Lo strumento utilizzato per fare questo è il bilancio d'esercizio, che si compone di due documenti fondamentali:
  1. Lo stato patrimoniale, che si occupa di evidenziare l'entità e la composizione del capitale azienale;
  2. Il conto economico, che si occupa di evidenziare l'entità e la composizione del risultato economico netto.
Le attività svolte dall'amministrazione in senso stretto possono essere classificate e distinte in quattro punti:
  • Rilevazione dei dati di natura contabile, che è la fase in cui si impiegano più risorse umane e che si compone in preparazione alla contabilizzazione, contabilizzazione e archiviazione;
  • Gestione delle procedure amministrativo contabili, che è l'attività che sovraintende l'elaborazione organizzata dei dati rilevati. In contabilità ci si riferisce di solito a due ambiti, ovvero il ciclo attivo ed il ciclo passivo: il ciclo attivo è costituito dalle procedure che gestiscono gli archivi di dati relativi alle vendite, il ciclo passivo agli acquisti. I dati di ciclo attivo e passivo alimentano anche la contabilità analitica o dei costi, che è lo strumento principale del controllo di gestione.
  • Produzione di informazioni economico finanziarie, come output delle attività precedenti di rilevazione e gestione organizzata delle procedure, in base agli obblighi di legge (ovvero ad esigenze gestionali) e all'esigenza temporale preventiva o consuntiva;
  • Controllo delle procedure amministrative precedentemente svolte, anche denominata "internal auditing" o revisione interna, ha il compito di controllare che tutto si sia svolto nella maniera più corretta possibile.

04/01/10

Organizzazione e Personale: La gestione delle risorse umane: acquisizione, gestione, sviluppo, evoluzione, comunicazione, relazioni

La gestione delle risorse umane in azienda avviene attraverso diversi passaggi che ora verranno affrontati.

ACQUISIZIONE

Il primo passo che affronto è l'acquisizione delle risorse umane, che è costituita da:
  • Una prima analisi del fabbisogno qualitativo (analisi e progettazione delle mansioni) e quantitativo del personale (numero di personale);
  • In seguito all'analisi, si ha di fronte alla ricerca (interna ed esterna, quest'ultima attraverso collegamenti con scuole, università, uffici di collocamento etc etc), la pre-selezione (curricula e intervista preliminare) e la scelta del personale (colloquio).
  • Una volta scelto il personale, si entra nella fase dell'assunzione e dell'accoglimento (insieme di modalità che consentono di comprendere le logiche di funzionamento aziendali e di funzione).
  • L'ultima fase dell'acquisizione (o reclutamento) è l'inserimento sul lavoro, che ha come obiettivo quello dell'integrazione del nuovo personale e che sicuramente occupa il periodo più lungo di tutto il processo. Si può aiutare il nuovo personale attraverso vari metodi, come il tutor che lo affianchi, un programma di addestramento etc etc.
POLITICHE DI GESTIONE E SVILUPPO DEL PERSONALE

Esse hanno come obiettivo quello di motivare, migliorare e trattenere il personale all'interno dell'azienda.
Le politiche di incentivazione sono basate sostanzialmente su sistemi di ricompensa, che sono costituiti da:
  • Retribuzione: strumento principale con il quale l'azienda raggiunge gli obiettivi sopracitati. E' costituita da un livello retributivo stabilito dalla contrattazione collettiva o dal mercato del lavoro, dalla struttura della retribuzione (ammontare delle retribuzioni in base a responsabilità e mansioni) e dalla dinamica retributiva (variazione delle retribuzioni nel tempo);
  • Programmazione e sviluppo delle carriere: prevedere quali posizioni a livello verticale si libereranno nel futuro, prevedere il personale che potenzialmente potrà essere inserito per ricoprire quelle posizioni e il tempo necessario che si dovrà aspettare per il passaggio;
  • Valutazione delle posizioni (job evalutation), delle prestazioni e del potenziale: La Job Evalutation è quel procedimento attraverso il quale si confrontano le mansioni al'interno dell'azienda allo scopo di valutarne il valore relativo. L'obiettivo è quello, attraverso il valore relativo di ciascuna mansione, di stabilire una corretta retribuzione per appunto le varie mansioni. La valutazione dei meriti e/o delle prestazioni ha come obiettivo quello di valutare fattori come l'impegno e le prestazioni lavorative per poi incentivare la produttività, rendere più dinamico e concorrenziale il mercato interno del lavoro e incentivare il personale con ad esempio il MBO (management by objectives) (premio per obiettivi raggiunti). La valutazione del potenziale è in riferimento al potenziale futuro del personale e ha come scopo quello di individuare e valorizzare il surplus di capacità individuali non ancora espresso.

EVOLUZIONE DELLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE

La gestione delle risorse umane ha subito e sta subendo un'evoluzione in quanto i comportamenti e le esigenze delle persone cambiano.
Ultimamente si è notato come la frequenza nel cambiare lavoro è aumentata: gli individui sono passati da una cultura di ricerca dell'occupazione ad una di ricerca di opportunità.
Per far fronte a questo, si utilizzano i concetti del marketing: i dipendenti sono considerati dei consumatori e clienti e vanno trattati da tali. Bisognerebbe rivalutare l'approccio gerarchico, sostituendolo con un approccio di mercato. In alcune aziende è nato il "Marketing interno". Bisogna tenere conto anche, come nei prodotti, del ciclo di vita dei dipendenti: in quanto uomini, essi avranno nel corso della propria esistenza diverse esperienze, prospettive, capacità e prestazioni.


LA COMUNICAZIONE ALL'INTERNO DELL'AZIENDA

Comunicare significa mettere in comune in pensiero, un'idea, scambiarsi informazioni. La stessa cosa avviene nell'azienda, dove per "comunicazione aziendale" si intende "coinvolgere i dipendenti dell'impresa che operano e che con l'impresa instaurano reciproche relazioni di scambio".
La comunicazione può essere orale e/o scritta.
  • Comunicazione orale: colloqui, interviste, riunioni di gruppo, conventions, formazione ed addestramento;
  • Comunicazione scritta: opuscolo di accoglimento, affissioni su bacheche e luoghi di passaggio, stampa aziendale.

LE RELAZIONI INDUSTRIALI

Sono un insieme di norme che regolamentano l'impiego dei lavoratori, metodi attraverso il quale le norme sono stabilite e possono essere applicate o modificate ed attori che interagiscono.
I principali attori che interagiscono sono i sindacati, le associazioni degli imprenditori e lo Stato.

I sindacati sono la principale espressione degli interessi dei lavoratori, e per lo più sono presenti principalmente in forma territoriale. Nel 1948 il sindacato si divide in 3 federazioni: CGIL, CISL e UIL.

Le associazioni degli imprenditori (o organizzazioni imprenditoriali) hanno come obiettivi la tutela degli interessi degli imprenditori, la rappresentanza contrattuale nei confronti della controparte con la complementare produzione ed erogazione di servizi istituzionali, la produzione ed erogazione di servizi ad hoc per le imprese associate. Esempi sono la Confindustria, la Confapi, la CNA.

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