Dopo aver parlato del tasso di cambio e dell'influenza reciproca con la politica economica, vado a citare solamente le politiche commerciali che si possono introdurre al fine di aumentare le esportazioni nette, senza svalutare il tasso di cambio.
La politica commerciale è un provvedimento attuato dal governo al fine di ridurre le importazioni e/o aumentare le esportazioni, rendendole più convenienti.
Indipendentemente dalla scelta, il risultato sarà uno spostamento della curva NX verso l'alto, migliorando la bilancia commerciale portandola il pareggio/avanzo.
Le politiche attuabili potrebbero essere:
- Quote e contingentamenti: lo Stato fissa un tetto alle importazioni
- Sussidi alle esportazioni: lo Stato paga parte del prezzo delle esportazioni, di conseguenza le imprese esportatrici riducono i prezzi sui mercati internazionali ed esportano di più
- Dazi e tariffe: tasse pagate sulle importazioni al fine di aumentarne il prezzo
Come detto, una qualsiasi politica protezionistica aumenta le esportazioni nette (diminuisce IM o aumenta EX) per ogni livello di tasso E.
Il problema è che l'avanzo di bilancia commerciale genera un aumento di valuta estera in circolo, quindi il tasso di cambio reale della valuta nazionale aumenterà (sarà più "rara"). Questo fa sì che alla fine le esportazioni non cambiano.
Gli effetti nel medio-lungo periodo delle politiche commerciali non sono quindi positive: non cambiano la bilancia commerciale, rendono solamente il paese più chiuso in quanto si riducono le importazioni ed anche le esportazioni a causa dell'aumento del tasso di cambio reale e dell'ostilità degli altri paesi esteri e non permettono di usufruire dei vantaggi della specializzazione internazionale legati al commercio.