Le caratteristiche principali di questo sistema sono una partecipazione obbligatoria e universale, il finanziamento che avviene attraverso la fiscalità generale e la proprietà/gestione delle strutture quasi interamente in mano allo Stato.
Un sistema sanitario pubblico offre di conseguenza diversi vantaggi:
- Copertura totale della popolazione
- Maggiore equità
- Maggiore gestione e controllo delle risorse e della spesa (in teoria), da cui dipende l'esito delle prestazioni offerte dai sistemi pubblici. La spesa è più contenuta rispetto al sistema privato.
Come contro c'è una maggiore rigidità rispetto al sistema assicurativo.
Come esempio, analizziamo due sistemi differenti pubblici: il NHS della Gran Bretagna e il SSN italiano.
il NHS ha tutte le caratteristiche di un sistema pubblico (dette prima). Da dire c'è che nel 1989 c'è stata l'introduzione del sistema dei "quasi mercati", il quale consiste in una distinzione fra:
- Le strutture che acquistano per conto dei pazienti le prestazioni mediche (Acquirenti): Health Autorities o associazioni di medici di base;
- Le strutture che forniscono cure mediche e assistenza (Fornitori)
Ogni acquirente deve cercare le modalità di cura più efficienti tra tutti i fornitori in quanto ha un pagamento fisso per paziente.
IL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE (SSN) ITALIANO
Costituito nel 1978, aveva come obiettivi la copertura totale della popolazione, la gratuità del servizio e la perequazione territoriale grazie al finanziamento attraverso la fiscalità generale (dal 1998).
Esso presenta un'organizzazione su tre livelli:
- governo centrale: entità del finanziamento, ripartizione tra le regioni;
- regioni: programmazione interventi
- USL poi ASL: gestione dei servizi
L'introduzione del SSN ha portato ad un effettivo ampliamento della copertura senza eccessiva crescita della spesa sanitaria unita ad una maggiore omogeneizzazione dei livelli di spesa sul territorio. Parallelamente agli effetti positivi, vi sono anche effetti negativi che si sono verificati, come la scarsità delle risorse (soprattutto negli anni novanta, in cui vi fu un sottofinanziamento cronico) unita ad altre forme di inefficienza come distorsioni, interferenze politiche negative e altro.
Il nostro sistema sanitario è gestito dalle regioni: esse finanziano la loro attività generale attraverso l'IRAP, le addizionali regionali all'IRPEF e altre imposte (accisa sulla benzina, tasse automobilistiche, ecc.). Nonostante questo, vi è un problema dell'indebitamento regionale sempre più grave. A causa di questo, a regime (2013) le regioni si finanzieranno attingendo ad una compartecipazione all'IVA.
Le regioni godono di una grande autonomia in materia di sanità, infatti nel nostro paese vi sono diversi "modelli sanitari regionali" che vanno da sistemi prettamente pubblici (ad es. Emilia Romagna, Toscana, ma anche Veneto e Campania) a sistemi "misti" in cui si cerca di mettere in concorrenza strutture pubbliche e private (ad es. Lombardia).
Accanto alle regioni vi sono poi altri enti:
- Le ASL (Aziende Sanitarie Locali), che sono aziende dotate di personalità giuridica pubblica, autonome rispetto alle amministrazioni locali per molti aspetti;
- Il Sistema dei ROD (Raggruppamenti Omogenei Diagnostici) istituiti per il finanziamento delle strutture ospedaliere.
- Vi sono poi una serie di attivazioni di meccanismi concorrenziali tipo quasi mercati.