18/04/11

I vantaggi della divisione internazionale del lavoro


(ti consiglio di leggere prima questo articolo)

Il capitale stabilisce per la maggiore il valore finale del bene, a differenza invece del lavoro che rende molto meno a causa del basso valore aggiunto. Da questo si evince che il valore aggiunto delle fasi estensive non è uguale (K>L).

In paesi F con alta componente L si avranno esportazioni in crescita, ma quelle nette saranno basse in quanto la maggior parte del loro valore è dato dalle importazioni.

La divisione internazionale del lavoro ha reso possibile ai consumatori di avere beni e servizi a prezzi minori rispetto a quelli che avrebbero producendo tutto in casa.
Ha permesso anche ai paesi di specializzarsi in una o più fasi: aperte imprese, assunti lavoratori che comporta un aumento della qualità di vita (producono e fanno quello che sanno fare relativamente meglio). Questo è l’origine della (sensibile) riduzione della povertà (sia assoluta che relativa).

Non tutti i paesi si sono però inseriti, come i paesi dell’Africa Centrale (le imprese non li hanno considerati): essi non possono beneficiare dei vantaggi degli scambi (non esportando nulla non possono nemmeno importare, se non a debito), il che porta anche alla mancanza della valuta estera.
Sono vincolati anche dal lato della crescita, non avendo il canale della domanda estera (canale più importante della domanda aggregata, la quale determina il reddito).

L’apertura al resto del mondo è stata la motivazione e il motore della crescita dei vari paesi , come è avvenuto in Italia negli anni ’50-’60.
Dopo la seconda guerra mondiale il fattore abbondante era la manodopera L (non qualificata), quindi quello era il vantaggio fattoriale, amplificato grazie all’organizzazione in Distretti (imprese dello stesso settore localizzate vicine).
Oggi vi è più capitale e lavoro un po’ più specializzato, ma il livello di istruzione è più basso degli altri paesi sviluppati.

Un paese sviluppato, risparmiando sulle fasi, guadagna quote di mercato in altri paesi aumentando il volume di vendite il che porta ad un maggior bisogno di lavoratori nella fase in cui si ha il valore aggiunto (ad esempio, più ideatori di capi in Armani, più commerciabili etc etc); al netto è benedico: il lavoro aumenta e si è attivi nel controllo della catena di valore. Chi controlla ha più capitale, più soldi e compra aziende estere (la Francia ad esempio, che ha de localizzato dipiù, compra aziende estere..anche italiane).


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