29/03/11

Da cosa dipende la scelta organizzativa?



Riassumendo, vi sono 4 elementi che interagiscono:

1. Vantaggi Fattoriali: se wf>wh il vantaggio è di H; al contrario (wh>wf) il vantaggio è di F. L’impresa centralizzerà nel paese in cui presenta un vantaggio fattoriale nel fattore di produzione che più influisce (lavoro, energia…)

2. Costi di Trasporto: maggiori sono i costi di trasporto, tanto più conveniente sarà ridurli andando a produrre direttamente nel paese. Grandi distanze favoriscono l’opzione di replica (R)

3. Economie di Scala: l’opzione di replica comporta maggiori costi fissi. Tanto maggiori sono questi costo, tanto maggiori saranno le economie di scala. Se i costi fissi dominano sui costi variabili le economie di scala tenderanno a rendere più conveniente la centralizzazione nel paese in cui vi sono vantaggi fattoriali (H o F)

4. Dimensione (relativa) dei mercati (m e 1-m): quando uno dei due mercati è molto grande questo sarà più conveniente. La soluzione è quindi centralizzare nel mercato più grande. Se i due mercati sono simili converrà replicarsi.



27/03/11

L'influenza della distanza sulle scelte localizzative dell'impresa


(E' consigliato leggere prima questo post per una migliore comprensione della teoria sotto esposta)

Un altro modo per studiare le scelte dell’impresa è considerare la Distanza.

La formula è la seguente:

Th = Bf + dDf

Dove:

Th: costo unitario di trasporto da H a F
Bf : costo doganale in F
d: costo di trasporto per Km
Df : n° di Km

• Quando Bf + dDf aumentano (quindi aumenta Th), Mf*diminuirà.
• Quando Bf + dDf diminuiscono (quindi diminuisce Th), Mf*aumentarà.

Negli ultimi anni Bf sono diminuiti (o annullati come in UE). Si è però osservato anche una diminuzione del fattore (wf – wh), il che porta ad una diminuzione della soglia Mf*

Molte imprese che si erano replicate, vedendo il Th abbassarsi (oltre all’aumento di wf), hanno abbandonato la scelta della replica tornando a produrre solo in H.

Fissata m: dimensione relativa di H rispetto al mondo (ricordo che avevamo suddiviso il mondo in soli 2 paesi), avremo che:

m = Mh / (Mh + Mf)

Allo stesso modo possiamo calcolare la 1 – m (relativa di F rispetto al mondo):

1 - m = Mf / (Mh + Mf)


Allo stesso modo possiamo calcolare i vari Ch, Cr, Cf.

1. Ch = Ch / (Mh + Mf) = [whMh + (wh + Th) Mf + Kh] / (Mh + Mf) = …=…

Ch = wh + Th (1-m) + Kh / (Mh + Mf)

Assumiamo che wf = wh = w e che Kh = Kf = K


2. Cr = Cr / (Mh + Mf) = [whMh + wf Mf + Kh + Kf] / (Mh + Mf) = …=…

Cr = w + 2K / (Mh + Mf)

3. Cf = Cf / (Mh + Mf) = [(wf + Tf) Mh + wf Mf + Kf] / (Mh + Mf) = … =…

Cf = wf + mTf + K / (Mh + Mf)



Come abbiamo fatto prima, tracciamo il grafico di queste funzioni:





F = vendere ed importare all/dall’estero. Chiudere in casa e produrre tutto all’estero (centralizzarsi in F)

R = replicarsi

H = centralizzarsi in casa. Questo succede quando il mercato in H (Mh) cresce moltissimo e supera il mercato estero (Mf), oppure quando questo diminuisce, divenendo troppo piccolo per scegliere l’opzione di replica (R) o decentralizzarsi completamente (F).

COSA SUCCEDE QUANDO DIMINUISCONO I COSTI DI TRASPORTO





Dato che i costi di trasporto sono più bassi, le due curve Ch e Ch diminuiscono. In alcuni casi, la retta Cr rimane più alta, tagliando così fuori l’opzione della replica R.


26/03/11

Come e perchè si formano le imprese multinazionali? Quando serve replicarsi in altri paesi?



La domanda potrebbe essere posta anche nell’altro senso, ovvero, perché le imprese non diventano multinazionali?

Partiamo con il dire che ci sono varie forme diverse fra di loro di multi nazionalizzazione. Casi di scelte diverse potrebbero essere quelli della Mercedes (meno propensa a de localizzare), della Nestlè (+ di 500 stabilimenti in quasi 90 paesi con produzione in loco) e della Mattel (nel caso della Barbie, ogni processo produttivo è localizzato in un paese diverso..nessuno in USA, dove però risiede l’idea).

SERVE LOCALIZZARSI?

Ovviamente la risposta è sì, è utilissimo. Per capire meglio, prendiamo un’impresa monoprodotto in un mondo formato da due paesi: H (paese d’origine) e F (paese estero).

Questa impresa ha tre opzioni differenti:

1. Produrre tutto in H e vendere sia lì che in F: centralizzazione in casa (caso di molte imprese in Italia)
2. Aprire un secondo stabilimento in F e produrre in entrambi i paesi: clonazione/replica
3. Produrre tutto in F (vendendo in entrambi i mercati): centralizzazione in F (caso della Mattel)

Tutte le origini dei flussi commerciali sono le imprese. Aprendo in F, H importerebbe, andando quindi in deficit commerciale.



QUALI SONO LE CAUSE?

Dati:

wh: costo marginale di produzione in H
wf: costo marginale di produzione in F
Mh: dimensione del mercato in H (n° consumatori in H)
Mf: dimensione del mercato in F (n° consumatori in F)
Kh: costo fisso del capitale in H (costo per aprire lo stabilimento)
Kf: costo fisso del capitale in F
Th: costo unitario di trasporto da H a F
Tf: costo unitario di trasporto da F a H
Ch: costo produzione centralizzazione in H
Cr: costo produzione replica R in H e F
Cf: costo produzione centralizzazione in F

Possiamo riscrivere le tre opzioni mediante tre equazioni:

1. Ch = whMh + (wh + Th) Mf + Kh
2. Cr = whMh + wf Mf + Kh + Kf
3. Cf = (wf + Tf) Mh + wf Mf + Kf

Ipotizziamo che Kh = Kf = K, quindi Kh + Kf =2K.

Pensamo, ad esempio che Ch > Cr . Questo si ha quando:

whMh + (wh + Th) Mf + K > whMh + wf Mf + 2K
….
wh + Th > wf + K/ Mf

In questo caso, la Replica (R) è più vantaggiosa di H.

In grafico sarà così:





Nella parte H, converrà produrre in casa, mentre in quella R converrà replicarsi.

Mf* (nel grafico è la M con il cappuccio ^ sopra) è la soglia del valore di Mf oltre la quale conviene localizzarsi/replicarmi.

Partendo dalla formula sopra, si può ricavare la formula per calcolarlo, che è:

Mf* = K/[ Th – (wf – wh)]



In particolare, (wf – wh) si definisce come “Differenziale del Costo Unitario di Produzione”: se è positivo, H ha un vantaggio fattoriale; se è negativo, F ha un vantaggio fattoriale (guardare il grafico, nel primo caso il denominatore è più piccolo, quindi la soglia sarà più a destra, aumentando la parte di retta e parabola in H; nel secondo caso, il denominatore è più grande, quindi la soglia sarà più a sinistra, aumentando la parte di retta e parabola in R).
Più il costo del capitale K è elevato, tanto più Mf deve essere grande per rendere conveniente diventare multinazionale (quando cioè, i mercati esteri diventano molto grandi).

Avendo il grafico e le formule a disposizione, possiamo variare a piacimento le variabili. Per esempio:

1) Quanto più alto è Th tanto più costerà produrre un H (la soglia critica si abbassa). Dal grafico si nota in quanto la retta si alzerà, spostando il punto di incontro con la parabola (e quindi Mf*) a sinistra. Le imprese che prima si trovavano H ora sono in R, quindi a loro conviene replicarsi.



2) Cosa succede se wf cala? Il ragionamento è lo stesso di prima: l’impresa A che prima centralizzava in H, ora, essendo diminuita la soglia, la scelta ottima è quella di replicarsi (R).



3) Cosa succede se wh aumenta? Stessa cosa del punto 1.


24/03/11

I costi del commercio: trasporto (e formula di Tin Berger), costi doganali (e studio di McCallum) e di transizione


I costi del commercio possono essere suddivisi in quattro categorie:

1. Costi di Trasporto
2. Costi di Viaggio/Comunicazione
3. Costi Doganali/Politica Commerciale
4. Costi di Transazione

1)e 2) dipendono in generale dalla distanza, il 3) dai confini politici e il 4) sai dalla distanza, sia dai confini politici.

TRASPORTO E LA FORMULA DI TIN BERGER

I costi qui si suddividono in: carburante (fonte di energia), vettori, infrastrutture complementari, rischi connessi al trasporto (assicurazione), tempo.

In generale, maggiore è la distanza, maggiori sono i costi di trasporto e minori sono i vantaggi fra i due paesi, quindi si avranno volumi minori. Anche i dati confermano questo.

Nel 1962 l’economista Tin Berger dimostrò che la relazione fra i flussi scambiati e la distanza può essere formulata per analogia con la “Legge di Gravità Universale” (includendo turismo, investimenti diretti etc etc).
La definizione a cui è arrivato Berger è: il flusso degli scambi commerciali direzionato da un paese I ad un altro paese J dipende dalla dimensione economica del paese I per la dimensione economica del paese J, diviso la distanza (non al quadrato, a differenza della legge di gravità universale) fra i due paesi. In formule:

FIJ = G(MIMJ)/d
dove:

G: coefficiente della distanza culturale e politica fra i due paesi
d: distanza in linea d’aria fra (ad esempio) le due capitali
MI: PIL paese I
MJ: PIL paese J

Il flusso si riduce in media del 50% al raddoppiare della distanza questo, più che per i costi, è dovuto dal tempo, per diverse cause:

• Degradabilità, con conseguente perdita del costo di merce e trasporto
• Contratti in cui la merce ha data di consegna segnata e limitata
• Contrattempi per intoppi alla catena di valore (un pezzo di un prodotto è pronto e l’altro no ad esempio)

Ultimamente sono anche esportati ed importati alcuni tipi di SERVIZI, mentre molti altri non sono, ad oggi, commerciali (l’assistenza medica di base ad esempio).


COSTI DOGANALI

Nel 1995l’economista canadese John McCallum pubblicò un articolo sorprendente in cui mostrava empiricamente che una provincia canadese commercia 20 volte tanto con un’altra provincia canadese rispetto ad un’altra provincia americana, a parità di distanza e dimensione economica.

La riduzione delle barriere doganali (o la completa eliminazione) non ha ancora ridotto i tempi di sdoganamento, i quali svolgono un ruolo importante nel commercio (vedi paragrafo precedente).

Vi sono poi i costi di conversione delle valute: commissioni, costo del tasso di cambio etc etc (per questo è nata la moneta unica in Europa).

COSTI DI TRANSIZIONE

Essi si suddividono in:
1) Ricerca del partner commerciale (uno dei maggiori siti è alibabà.com)
2) Apprendimento bilaterale tra compratore e venditore (visite, relazione interpersonale)
3) Negoziazione
4) Stipulazione del contratto (ad esempio le parcelle)
5) Rispetto del contratto (precauzioni)


Le Economie di Scala Dinamiche (accenni) e perchè conviene specializzarsi



PERCHE’ LA SPECIALIZZAZIONE CONVIENE?

Specializzarsi conviene (nell’attività giusta) per, in sintesi, due motivi:

1. Per i vantaggi comparati: la struttura degli scambi è determinata dal vantaggio produttivo
2. Per la riduzione dei costi indiretti di produzione: a priori è indifferente, il motore (economie di scala) non fa capire come conviene investire (è indeterminato).

Bisogna considerare anche l’effetto di apprendimento (chiamato anche “ Economie di Scala Dinamiche") nell’attività in cui sono specializzati. Il risultato è quello di guadagnare vantaggi competitivi (quantità e/o qualità) man mano che passa il tempo, anche se a priori non c’erano.

La Globalizzazione è vantaggiosa per i consumatori che possono scegliere sia la qualità che il prezzo grazie alla varietà dei prodotti.

20/03/11

Transazioni e scambi commerciali: vantaggio comparato e vantaggio competitivo, influenza dei costi indivisibili di produzione



VANTAGGIO COMPARATO E VANTAGGIO COMPETITIVO


Il vantaggio comparato può essere tale dal lavoro, ma non è competitivo (a causa dei salari e del cambio).
L’aggiustamento del cambio può avvenire in un lasso di tempo elevato, svantaggiando uno dei due paesi.
Se 1>e, la Korea ha un vantaggio competitivo anche nelle tomaie.

Il vantaggio competitivo però può cambiare velocemente: se le imprese/paesi guardano solo quello, può essere che nel giro di poco possano perderlo nel settore in cui avevano investito (nonostante avessero uno svantaggio comparato).

QUANTO INFLUENZANO I COSTI INDIVISIBILI DI PRODUZIONE?

L’impresa non guarda solo il costo del lavoro, infatti la variabile “salario” non è l’unica in gioco.
Se non ci fossero differenze relative di produttività? (ovvero, se la produttività dei due paesi fosse sia per le tomaie che per le suole pari a, ad esempio, 100?)

In questo caso non ci sono vantaggi comparati e nemmeno competitivi.

Immaginiamo che vi siano ora dei “Costi Indivisibili di Produzione”, ovvero costi di amministrazione, manutenzione etc etc. I lavoratori addetti a ciò sono 30 per tipo di produzione (30 per le suole e 30 per le tomaie).

Potremmo avere che:

1. 30 + 30 = 60 lavoratori (costi indivisibili di produzione), quindi 240 lavoratori nei reparti (120 fanno suole, 120 tomaie). 12000 (prodotti-scarpe per unità di tempo) x 2 (impianto Koreano + Thailandese) = 24000 paia di scarpe.
2. Specializzo i due impianti: in Thailandia faccio le suole e in Korea le tomaie. 30 lavoratori (costi indivisibili di produzione) saranno impiegati nello stabilimento Koreano e 30 in quello Thailandese. 270 lavoratori produrranno suole in Th e 270 tomaie in Ko, risultato: 27000 paia di scarpe per unità di tempo (+3000 rispetto al caso 1).

La maggiore produzione deriva dall’evitare di duplicare i 30 dipendenti addetti ad altre funzioni, sfruttando di più la forza lavoro.

Si deduce che ogni volta in cui ci sono costi indivisibili di produzione, al specializzazione abbassa il costo medio unitario di produzione. La soluzione adottata è quindi quella delle “Economie di Scala” (più unità prodotte, più il costo unitario di produzione si abbassa).

19/03/11

Transazioni e scambi commerciali: calcolo della Unit Labour Cost


(Se non lo hai già letto vedi prima: Teoria di Ricardo, Breve periodo)

LUNGO PERIODO

Nel lungo periodo bisogna considerare anche il fattore salario. La domanda da porsi è: quanto alto deve arrivare il salario koreano per far sì che il costo si compensi con il vantaggio produttivo con i risultato di chiudere lo stabilimento? In sintesi, a quale livello di salari?

CALCOLO DEL COSTO DEL LAVORO PER UNITA’ DI PRODOTTO

Prendendo la tabella precedente, abbiamo che la unit labour cost si calcola:

Tomaie

Suole

Korea

Wk/200

Wk/400

Thailandia

Wt/100

Wt/100


Dove:

  • Wk: stipendo koreano = 200 W
  • Wt: stipendio thailandese = 100 B

Il tasso di cambio è:

  • e = 2 B per ogni W

Quando eWk/200 > Wt/100, quindi:

e(Wk/Wt) > 2


allora conviene produrre tomaie in Thailandia.

Quando Wk/400 > Wt/100, quindi:

e(Wk/Wt) > 4


allora conviene fare suole in Thailandia.


Facendo I vari calcoli si arriva a stabilire che:

Tomaie + convenienti in K

Tomaie + convenienti in Thailandia

Suole più conveniente in K

Suole in K

Suole più conveniente in T


e(Wk/Wt) Solo K 2

Tomaie in Th., suole in K 4

Solo Thailandia



• Se e(Wk/Wt) > 4, si opera solo in Thailandia
• Se 2> e(Wk/Wt), si opera solo in Korea

Non è la specializzazione in sé che crea vantaggio, ma è quella giusta. Questo vale anche per i paesi ovviamente.

VARIAZIONI DEL TASSO DI CAMBIO

(le formule sono scritte in Baht)

e(Wk/Wt) = e(200/100) = 2e.


Date però le due diseguaglianze, possiamo scrivere che:

4>2e>2 = 2>e>1

In questa situazione entrambi i paesi si specializzano.

Se però:

  • 1>e: il Baht si apprezza, quindi per comprare un Won ce ne vogliono di meno di conseguenza la Thailandia diventa sconveniente
  • e>2: il Baht si deprezza, quindi per comprare un Won ce ne vogliono di più di conseguenza la Korea diventa sconveniente

Se lo Won si apprezza, meno imprenditori lo compreranno, quindi la domanda calerà e il prezzo riscenderà (nel nostro caso, nel range di valori coerente nella produttività del lavoro: 2>e>1).

Se lo Won si deprezza (ad esempio: intervento della banca di Korea), la Korea sarebbe molto più competitiva e farebbe uscire dal mercato la Thailandia, nonostante abbia un vantaggio competitivo.

Anche in paesi con salari elevati, con cambio non libero di fluttuare, si potrebbero presentare delle conveniente incoerenti con i vantaggi comparati.
Fluttuazioni troppo elevate cambiano i destini dei paesi, per questo motivo vengono fissati dei range, oltre i quali si ha l’intervento della banca centrale.

18/03/11

Transazioni e scambi commerciali: la teoria di Ricardo (vantaggi e svantaggi comparati/assoluti)



CASO BREVE PERIODO

Prendiamo come esempio un caso simil reale, in cui abbiamo due paesi (Korea e Thailandia ad esempio) in cui vi sono 2 impianti, ciascuno di 300 dipendenti con contratto a tempo determinato (un anno) che possono produrre suole o cucire tomaie. La concorrenza è perfetta.

La produttività del singolo lavoratore al giorno è pari a:

Tomaie

Suole

Korea

200

400

Thailandia

100

100


Ci sono diverse combinazioni fra i due diversi stabilimenti per produrre un numero X di paia di scarpe, fra cui:

1. In Thailandia 150 dipendenti producono suole (totale 15000) e 150 tomaie (totale 15000), mentre in Korea 100 producono suole (totale 40000) e 200 tomaie (totale 40000): il numero di output totale è di 40000+15000 = 55000 paia di scarpe
2. In Thailandia 300 producono Tomaie (totale 30000) e in Korea 300 producono suole (totale 120000): il numero di output totale è di 30000 tomaie + 30000 suole (solo con le suole non faccio le scarpe) = 30000 paia di scarpe
3. In Thailandia 300 fanno tomaie (totale 30000) e in Korea 150 fanno suole (totale 60000), 150 tomaie (totale 30000): il numero di output totale è di 60000 suole + 60000 tomaie = 60000 paia di scarpe

Si può notare come il piano di produzione numero 3 sia quello che massimizza la produzione (e quindi il profitto) in quanto è il più efficiente (in assoluto per questo caso, non solo in questi tre esempi).

Il commercio, dimostra Ricardo, consente di produrre più output allocando le risorse, posto che la produttività tra un paese e l’altro sia diversa.
Nel terzo piano uno dei due stabilimenti si specializza in una sola attività (nel caso, la Thailandia) generando più risorse.

VANTAGGI/SVANTAGGI RELATIVI (COMPARATI) E ASSOLUTI

Nell’esempio la Korea ha un vantaggio relativo di produttività maggiore nelle suole (4 a 1) rispetto alle tomaie (2 a 1) e ha un vantaggio assoluto in entrambe.
La Thailandia, d’alto canto, ha uno svantaggio assoluto, ma questo è minore nelle tomaie (1 a 2), questo fa si che abbia un vantaggio relativo nelle tomaie stesse.
Anche se meno efficiente ha, nonostante uno svantaggio assoluto, n vantaggio relativo verso gli altri.

Dal punto di vista dei “Costi Opportunità” (costo delle alternative rinunciate):

• Costo opportunità delle tomaie in Thailandia è 1 (+1 tomaia = -1 suola)
• Costo opportunità delle tomaie in Korea è 2 (+1 tomaia = -2 suole)

Il Paese che ha costo opportunità inferiore in quella attività presenta un vantaggio comparato anche se ha uno svantaggio assoluto. Anche chi ha un vantaggio assoluto presenta uno svantaggio comparato (nel caso della Korea sono le tomaie).

I paesi però (vedi Korea) esportano anche nei settori in cui presentano uno svantaggio comparato


Economia Internazionale: introduzione



Come saprete, i divari fra i vari paesi non sono solamente in termini di distanza (chilometrici), ma anche culturali, politici, economici.

In questa sezione verranno trattati i principali temi che contraddistinguono gli scambi commerciali fra i vari paesi (e aziende), analizzando il perchè le imprese sono portate a scambiare con altri paesi e con altre imprese, quali sono questi vantaggi e da cosa derivano.

Vi consiglio prima di guardare la parte di macroeconomia e di politica economica.


13/03/11

Il traffico merci: trasporto aereo, marittimo e i containers



I flussi del commercio globale si muovono su spazi e territori con reti e nodi di trasporto.
La componente fisica è fondamentale: lo scambio può avvenire a differenti vettori di trasporto.

I mezzi sono vari: treni, camion, navi, aerei etc etc

Le reti possono essere: marina, terreste oppure aerea.

TRASPORTO AEREO

Detto “Aircargo”, si utilizza di solito per i beni di grande valore, deperibili, per un recapito rapido e per la posta.
La gran parte è composto però dal movimento dei passeggeri (ad esempio manager). E’ in aumento negli ultimi anni, anche grazie alla riduzione dei costi.

TRASPORTO MARITTIMO

I 2/3 dei flussi mercantili sono via mare. I vantaggi sono che è di gran lunga il più economico (maggior numero di merci trasportate con una nave). Lo svantaggio è che però è più lento
Negli anni vi sono stati miglioramenti di efficienza attraverso la specializzazione delle navi per tipo di carico, che ha portato ad una maggior capacità di trasporto di merci. Sono nate vere e proprie flotte: petroliere, porta container, general cargo etc etc.

Con il tempo sono comparse innovazioni (soprattutto tecniche) nel trasporto: la più importante è il container.

Il Container è un’unità di carico standardizzata (20-40 piedi di lunghezza; 8 piedi di larghezza; 8 piedi e 6 pollici di altezza) che ha consentito l’integrazione tra i diversi mezzi di trasporto, oltre alla riduzione dei costi di carico e scarico. Furono ideati da Malcom McLean e utilizzati per la prima volta nel 1956.
Grazie ad essi, fra un porto e l’altro non avviene la fase di scarico-carico.
Nei porti commerciali o specializzati si trovano i “Terminal Container”, composti da: banchine con gru, piazzali, impianti per movimentazione, gate di ingresso, magazzini, impianti manutenzione, piazziali per semirimorchi.

I costi di trasporto: tipologie di reti, influenza dei costi di trasporto



L’accessibilità è una componente fondamentale in economia, in quanto consente di mettere in relazione la domanda del mercato con l’offerta dell’impresa attraverso la rete di trasporto. Il suo utilizzo determina un costo che l’imprese deve sostenere.

I costi di trasporto dipendono dalle infrastrutture presenti sul territorio e dalle loro caratteristiche.

TIPOLOGIE DI RETI

• Modello del minimo costo per l’utente: il costo costruzione è massimo ma l’interconnessione fra i punti è totale (grafo circuitale)
• Modello del minimo costo di costruzione: il costo di costruzione è minimo ma l’interconnessione fra i punti è minima (grafo aperto)

Indicatori:

• Accessibilità: somma delle distanze minime tra un nodo e gli altri. Il più accessibile è quello con valore minimo
• Connettività: n° di segmenti/n° di nodi: valore da 0 a 3
• Forma: misurata attraverso diametro (n° minimo di segmenti che collegano i nodi più distanti) e dispersione. È la sommatoria dei valori di accessibilità dei singoli nodi

Bisogna considerare non solo le caratteristiche delle reti, ma anche la distanza: i costi di trasporto sono generalmente meno che proporzionali alla distanza a causa dei costi fissi (chiamati anche “Costi di Terminale”, all’aumentare della lunghezza vengono ripartiti su di un maggior numero di km).

Per ridurre i costi d trasporto è possibile combinare diversi mezzi. Sono necessari quindi punti di scambio, i quali comportano altri costi di trasporto. Le imprese per abbatterli possono aggiungere valore al prodotto trasformandolo direttamente nei punti di scambio.

INFLUENZA DEI COSTI DI TRASPORTO

I costi di trasporto influenzano il prezzo in due modi:

1. Prezzo Franco Partenza: prezzo di vendita non include il costo di trasporto, quindi varia a seconda della distanza dalla destinazione
2. Prezzo Franco Destinazione: prezzo di vendita comprende anche il costo di trasporto, indipendentemente dalla distanza della destinazione finale

La distanza può essere misurata attraverso i chilometri, il tempo di percorrenza e i costi.

06/03/11

Cosa sono le Città Globali?

Si è iniziato a parlare di “Città globali” intorno agli anni ’80. Si definisce città globale una metropoli contraddistinta da grande potere o influenza, oltre che da una maggiore densità.

Le imprese realizzano uno stretto legame con le funzioni di alto livello (banche, centri ricerca etc) e qui convergono e si connettono i nodi delle principali reti globali.

Secondo Sassen (1992) esse operano:

• Come punti direzionali di organizzazione dell’economia globale
• Come località chiave per le società di servizi finanziari e specialistiche
• Produzione di innovazione in settori avanzati e non
• Come mercati per prodotti ed innovazioni create
• Come ambiti di multiculturalità

Le caratteristiche funzionali di ogni città globale sono:

• Hanno le principali sedi di multinazionali
• Hanno un mercato finanziario di livello internazionale
• Hanno un elevato livello di dotazione infrastrutturale
• Si trovano strutture scientifiche e ricerca innovative
• Gli organi politici ed economici sono di livello internazionale


03/03/11

Localizzazione (sintesi conclusiva) Funzioni Direzionali

E’ l’insieme delle funzioni di pianificazione e controllo, marketing, finanza ed amministrazione e controllo.
Esse sono concentrato nella sede principale dell’impresa, nelle regioni maggiormente sviluppate e nei centri urbani di maggiori dimensioni.
Essendo necessari contatti face to face frequenti fra queste funzioni, il miglioramento degli strumenti di comunicazione e trasporto ha facilitato dispersione e decentramento delle attività direttamente produttive.

Il vantaggio della loro localizzazione nelle zone dette sopra porta a tre vantaggi:

1. Maggiore possibilità di contatti personali interaziendali
2. Maggiore disponibilità di servizi specializzati per l’impresa
3. Maggiore connettività


LinkWithin

Related Posts with Thumbnails