29/11/09

Organizzazione e Personale: correnti di pensiero: Taylorismo, scuola comportamentale, scienze management, contingency, organizzazione e mercati

L'organizzazione non è sempre rimasta tale ma si è evoluta nel tempo. Le principali correnti di pensiero sono:
  • Taylorismo;
  • Scuola Comportamentale;
  • Indirizzo delle Scienze del Management;
  • Approccio Sistemico o Contingency;
  • Modello Organizzazione e Mercati.
Wikipedia offre una spiegazione molto esaustiva sull'argomento, quindi per quanto riguarda Taylorismo e Scienze del Management copierò semplicemente quello scritto lì.


Il Taylorismo è una tipo di organizzazione d'azienda che è discusso nel libro L'organizzazione scientifica del lavoro (The Principles of Scientific Management) che è una monografia scritta da Frederick Taylor nel 1911.

La monografia è formata da tre sezioni:
I Introduzione
II Fondamenti
III Principi
Introduzione [modifica]
Nell'Introduzione (che si rifà a una frase del presidente Roosevelt) Taylor spiega che il paese americano soffre a causa dell'inefficienza in quasi tutte le attività quotidiane degli americani. Taylor tenta di convincere che il rimedio a questa inefficienza non sta nella ricerca di talenti straordinari, ma nell'organizzazione sistematica, che lui ritiene si tratti di una vera scienza basata su leggi precise, tanto che sono applicabili in tutte le attività umane (case, fattoria, piccole grandi imprese, chiese, organizzazione filantropiche, università e organi del governo), dall'individuo alle grandi imprese, con risultati sbalorditivi. L'opera originariamente era stata preparata per essere presentata alla società americana degli ingegneri meccanici, ma le immagini sembravano appellarsi a chiunque lavorasse in fabbriche o industrie.
Fondamenti [modifica]
Nei Fondamenti Taylor sostiene che il principale obiettivo dell'organizzazione dovrebbe essere assicurare la massima prosperità ai dirigenti, che si collega alla massima prosperità ai dipendenti, e ciò può avvenire solo come risultato di una produttività massima. Taylor sostiene che il principale obiettivo sia l'addestramento di ogni lavoratore così che possa svolgere al meglio il lavoro a cui le sue abilità naturali danno accesso[1]. Taylor scrive nel periodo in cui le industrie stavano creando grossi problemi di gestione e inefficienza dei lavoratori, a cui lui da tre spiegazioni:
la convinzione luddista, presente da tempo immemore, che lo aumento di produttività di ogni uomo o macchina comporti il licenziamento di un gran numero di lavoratori;
la convinzione (allora comune) che il lavoratore potesse trascurare il suo lavoro per tutelare da solo i propri interessi;
l'inefficienza dei metodi di lavoro empirici (basati sull'esperienza pratica) diffusi nelle ditte che facevano sprecare al lavoratore gran parte dei suoi sforzi.
Taylor sostiene (ingenuamente) che il calo di prezzo di ogni articolo di uso comune sia la conseguenza quasi immediata di un largo incremento della sua domanda, in contrasto con chi pensa che l’aumento di produzione comporti licenziamenti (secondo Taylor se i prezzi sono bassi il mercato è in grado di assorbire la produzione senza bisogno di licenziamenti). Quanto all'atteggiamento lavativo dei lavoratori Taylor elenca alcune citazioni sperando che diano una spiegazione esauriente. Taylor sostiene che la sostituzione di metodologie tratte dall'esperienza con metodologie scientifiche arrecheranno benefici a proprietari e dipendenti.
Principi [modifica]
Nei Principi Taylor elenca quattro punti per l'organizzazione:
Sostituzione dell'empirico con uno studio scientifico dei compiti;
Selezionare e quindi formare e sviluppare il lavoratore, mentre prima il lavoratore sceglieva la propria mansione e la imparava come meglio poteva;
Fornire istruzioni dettagliate e una supervisione del rendimento dello specifico compito del lavoratore;
Dividere il lavoro quasi equamente tra dirigenti e lavoratori, cosicché i dirigenti applichino i principi dell'organizzazione scientifica nella pianificazione del lavoro e i lavoratori svolgano di fatto il compito.
Secondo Taylor, tale combinazione di iniziativa del lavoratore, in combinazione con il nuovo tipo di lavoro svolto dalla gestione, rende la gestione scientifica molto più efficiente rispetto ai piani. Mentre con il sistema basato sull'iniziativa e gli incentivi dei lavoratori i primi tre punti sono presenti in misura minore, con l'organizzazione scientifica essi diventano la vera essenza dell'intero sistema; mentre con il quarto punto, il problema passa dall'essere tutto sulle spalle dei lavoratori all'essere le Metà sulle spalle dei dirigenti.


SCUOLA COMPORTAMENTALE

Sviluppata a partire dal 1930 circa, introduce i concetti propri delle Scienza del Comportamento, psicologia e sociologia in primis. Vede il dipendente come un uomo che ha sì una componente razionale, ma unita ad una che è invece emotiva e sociale.
Recentemente si è evoluta nelle cosiddette "Teorie Motivazionali", che vanno ancora in maniere più profonda ad occuparsi della componente emotiva dell'uomo.

SCIENZE DEL MANAGEMENT

Sviluppatasi fra gli anni '50 e 60', da un grande risalto al processo decisionale che si svolge in azienda cercando di renderlo più razionale possibile. Autore di punta è il Nobel per l'eonomia (1978) Herbert Simon:

Un contributo importante riguarda le ricerche sull'organizzazione industriale, dove ha sostenuto che l'organizzazione interna delle imprese e le decisioni sul business non sono conformi alle teorie neoclassiche sulle decisioni “razionali”. Simon ha scritto numerosi articoli sull'argomento concentrandosi sulla questione delle decisioni sotto l'ipotesi di comportamento nota come razionalità limitata.
“Comportamento razionale, in economia, significa che gli individui massimizzano la loro funzione di utilità sotto i vincoli dati (ovvero limiti di bilancio, scelte limitate...) ricercando il loro interesse personale. Il termine razionalità limitata indica la scelta razionale che tiene conto dei limiti cognitivi e conoscitivi. La razionalità limitata è un argomento centrale dell'economia comportamentale, riguardante i modi in cui il processo decisionale influenza le decisioni. Le teorie sulla razionalità limitata abbandonano alcuni assunti della teoria dell'utilità.
Simon decise che il modo migliore di studiare questi temi fosse attraverso modelli di simulazione. Perciò s'è interessato di intelligenza artificiale, interazione uomo-computer, principi di organizzazione di uomini e macchine, processi informativi, uso del computer per studiare problemi filosofici e sulle implicazioni sociali della tecnologia del computer. Alcune delle ricerche hanno riguardato il cambiamento tecnologico e i cambiamenti nel processo dell'informazione.

APPROCCIO SISTEMICO O CONTINGENCY

Tipico degli anni '70-'80, ma ancora oggi utilizzato, impiega concetti e strumenti di molte discipline, ed afferma che la scelta delle variabili organizzative deve concretizzarsi nella progettazione di un mix omogeneo di caratteri organizzativi e dotato di elevata flessibilità, ossia di saper mutare in base alle condizioni, e deve dipendere dal configurarsi di variabili extra organizzative, quali l'ambiente di riferimento, la variabili tecnologiche, umane e le strategie prescelte.


MODELLO ORGANIZZAZIONE E MERCATO

Sviluppatosi a partire dagli anni '80, la sua tesi di base è quella di valutare se economicamente eseguire alcuni processi all'interno dell'azienda (produzione, etc etc) oppure se ricorrere al mercato esterno, ad esempio con uno scambio. La valutazione viene quindi effettuata in base ai costi dell'organizzazione (soluzione interna) e quelli del mercato (soluzione esterna).
Questo modello differisce da quello precedente in quanto quando un'azienda decide di cambiare la propria organizzazione, valuta i costi del cambiamento e valuta poi se è vantaggioso oppure no. L'aspetto considerato qui è quello economico e non quello della coerenza con i fattori contingenti (strategia, tecnologia) tipico del modello Contingency.



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