Il sistema sanitario fa parte di un mercato particolare diverso da tutti gli altri, infatti qui si ha una limitata informazione e un diritto alla salute indipendente dal reddito che lo rendono peculiare rispetto agli altri mercati, di conseguenza non valgono gli assiomi del mercato concorrenziale.
Il sistema sanitario si suddivide in due grandi categorie: il "Modello Privatistico", fondato su un meccanismo assicurativo e il "Modello Pubblico", in cui vi è una partecipazione obbligatoria, un finanziamento attraverso imposte o contributi sociali (fiscalità generale), una copertura universale e delle prestazioni offerte da strutture pubbliche.
INTERVENTO DELLO STATO
Le modalità con cui lo Stato può intervenire nell'ambito sanitario sono molteplici:
- Integra il meccanismo assicurativo privato
- Sovrintende al funzionamento del mercato assicurativo
- Interviene direttamente nel processo produttivo, permettendo però la concorrenza pubblico/privato
- Coinvolgere tutta la popolazione nell’uso di strutture di cura pubbliche
- Regolare l’accesso alla prestazione
Lo Stato interviene nella sanità in quanto vi è una forte presenza di asimmetrie informative che, come sosteneva Akerlof nel 1970) è la conseguenza principale del non corretto funzionamento del mercato.
Essa si manifesta poichè l'utente non è a conoscenza della qualità delle prestazioni in presenza di impossibilità di reiterazione dell'acquisto e gli stessi operatori sanitari (oltre che ai pazienti) non sono a conoscenza della qualità dei prodotti farmaceutici.
Lo Stato regolatore può quindi intervenire regolando l'accesso alla prestazione medica e con l'istituzione di divieti di concorrenza basata su prezzi e pubblicità e regolando la messa sul mercato dei farmaci da utilizzare.
Lo Stato regolatore può quindi intervenire regolando l'accesso alla prestazione medica e con l'istituzione di divieti di concorrenza basata su prezzi e pubblicità e regolando la messa sul mercato dei farmaci da utilizzare.