08/06/10

La Finanza Pubblica: DPEF, Legge finanziaria, il rapporto debito/PIL e deficit/PIL

Il processo di bilancio dello stato in Italia è regolato dalla nostra costituzione, più precisamente dall'art. 81 che recita:
Le camere approvano ogni anno i bilanci ed il rendiconto consuntivo presentati dal governo.
L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente quattro mesi. Con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese (formalità della legge di bilancio).

Ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte (obbligo di copertura).

DOCUMENTI IN ITALIA RIGUARDANTE LA FINANZA PUBBLICA

IL DPEF

Il DPEF (Documento di Programmazione Economica e Finanziaria) è un documento solamente di carattere economico e senza valenza giuridica che definisce la manovra di finanza pubblica per il periodo compreso nel bilancio pluriennale (4 anni). Grazie ad esso si definiscono gli obiettivi di politica economica (macroeconomici e di finanza pubblica) e le regole che dovrebbero permettere di conseguire gli obiettivi fissati.
Gli obiettivi divengono vincolanti solamente quando vengono approvati all'interno della Legge Finanziaria.

LA LEGGE FINANZIARIA

La legge finanziaria, in coerenza con gli obiettivi di cui al comma 2 dell'articolo 3, dispone annualmente il quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel bilancio pluriennale e provvede, per il medesimo periodo, alla regolazione annuale delle grandezze previste dalla legislazione vigente al fine di adeguarne gli effetti finanziari agli obiettivi


Gli obiettivi, a differenza del DPEF, hanno valore vincolante.
Alcune dei compiti della legge finanziaria sono quelli di regolare le variazioni delle aliquote, delle detrazioni e degli scaglioni, le altre misure che incidono sulla determinazione del quantum della prestazione, afferenti imposte indirette, tasse, canoni, tariffe e
contributi in vigore, con effetto, di norma, dal 1 gennaio dell'anno cui essa si riferisce, nonche' le correzioni delle imposte conseguenti all'andamento dell'inflazione.

I DISEGNI DI LEGGE LEGATI ALLA LEGGE FINANZIARIA

Possono essere molteplici, e regolano interventi nel settore previdenziale, sanitario, della finanza locale, nel pubblico impiego e relativi a riforme del sistema fiscale.

CONTO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Il conto della P.A. è composto dalle seguenti voci:

  • 1) Entrate totali
  • - Entrate tributarie
  • - Entrate extratributarie
  • 2) Spese totali
  • - Spese correnti di cui:
  • 2a) lavoro dipendente
  • 2b) prestazioni sociali
  • 2c) Interessi
  • - Spese in c/capitale
Da queste si possono calcolare:
  • 3) Disavanzo(Deficit) o Avanzo = 2) - 1): se 2) - 1) > o si ha un disavanzo. Nel caso contrario un avanzo.
  • 4) Disavanzo (Deficit) o Avanzo Primario (disavanzo – interessi) = 3) - 2c): se 3) - 2c) > 0 si ha un disavanzo primario. Nel caso contrario un avanzo primario.
  • 5) Debito

IL RAPPORTO DEBITO/PIL E DEFICIT/PIL

Le grandezze di finanza pubblica rilevanti nell’ambito del Patto di Stabilità e Crescita sottoscritto dai paesi dell’area euro sono due, diventate molto importanti e rilevanti anche all'opinione pubblica in questi ultimi due anni:
  • Il rapporto Debito/PIL (deve essere tendenzialmente inferiore al 60%)
  • Il rapporto Deficit/PIL (deve essere inferiore al 3%)


DA COSA DIPENDE IL RAPPORTO DEBITO/PIL?

Per prima cosa, bisogna determinare il valore del fabbisogno (Ft) dell'operatore pubblico.

Dati:
Gt = spesa pubblica
Tt = entrate pubbliche
rBt-1 = interessi pagati sul debito pubblico accumulato ( r è il tasso di interesse reale e Bt-1 è lo stock del debito pubblico in t-1)

Ft = Gt - Tt + rBt-1
La copertura del fabbisogno pubblico è data da:

Ft = Bt - Bt-1
Ft può quindi essere coperto dall'emissione di nuovo debito (B è lo stock di debito pubblico).

Eguagliando le due equazioni si ottiene l'identità di bilancio dell'operatore pubblico:

Bt - Bt-1= Gt - Tt + rBt-1
Indichiamo ora con Y il PIL. Dividiamo per Yt i termini in t, e per Yt-1 per i termini in t-1:

Bt/Yt - (Bt-1/Yt-1) Yt-1/Yt= (Gt/Yt) - (Tt/Yt) + (rBt-1/Yt-1)Yt-1/Yt
Indicati poi:
  • Con la lettera minuscola i rapporti delle variabili sul PIL.
  • Con n il tasso di crescita reale del PIL . Quindi: Yt = Yt-1(1+n).
Si avrà che l'identità di bilancio dell'operatore pubblico è uguale a:

bt - bt-1 (1/1+n)= gt - τt + rbt-1(1/1+n)
portando a destra bt-1 (1/1+n) si ottiene:
bt = gt - τt + (1+r/1+n)bt-1

Sottraendo poi entrambi i membri per bt-1 e raccogliendolo al membro di destra si ottiene la formula:
bt - bt-1= gt - τt + (r-n/1+n)bt-1
Le due equazioni appena enunciate rappresentano il vincolo di bilancio dinamico dell'operatore pubblico. In particolare, la prima rappresenta la dinamica del rapporto Debito pubblico/PIL, mentre la seconda rappresenta la dinamica della variazione del rapporto Debito pubblico/PIL.

Da questi dati si evince che:
In base alla prima equazione il rapporto Debito/PIL dipende:
  • Dal fabbisogno primario dt (se gtt>0 si parla di disavanzo primario, se 0>gtt si parla di avanzo primario)
  • Dal tasso di interesse reale, r
  • Dal tasso di crescita reale del PIL, n
Per quanto riguarda invece la seconda, il rapporto Debito/PIL aumenta in presenza di un disavanzo primario (cioè se le spese al netto del pagamento per interessi superano le entrate) e quando il tasso di interesse reale r è maggiore del tasso di crescita reale del PIL n.
Come ultima considerazione che si può trarre, si può dire che ridurre il rapporto debito/PIL (b) è assai difficile in una fase di scarsa crescita (n basso), ma è possibile ridurlo anche in presenza di disavanzo primario se l’economia cresce (n alto) e se i tassi di interesse sono bassi (r basso).

La situazione attuale italiana vede un n negativo e un r basso.

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