08/11/09

Diritto commerciale: L'acquisto della qualità di imprenditore: l'imputazione dell'attività d'impresa, l'inizio e la fine dell'impresa

III – L'ACQUISTO DELLA QUALITÀ DI IMPRENDITORE

Premessa

Presupposto per applicazione del complesso di norme dell'imprenditore (commerciale)

Art. 2082

“Si diventa imprenditori con esercizio di attività di impresa”

Nulla viene detto a riguardo dell'imputazione di attività d'impresa

Qual è il momento iniziale di attività d'impresa?

L'IMPUTAZIONE DELL'ATTIVITÀ D'IMPRESA

Esercizio diretto dell'attività d'impresa

Individuazione soggetto: nessun problema se atti in nome e per conto suo

Problema del mandante/mandatario

Segue che: diventa imprenditore colui che esercita personalmente l'attività di impresa compiendo in nome proprio gli atti relativi. NON diventa imprenditore il soggetto che gestisce l'altrui impresa operando spendendo il nome dell'imprenditore, per effetto del potere di rappresentanza conferitogli dal rappresentato o riconosciutogli dalla legge.

Perciò, in caso di rappresentanza, imprenditore è il rappresentato

Esercizio indiretto dell'attività d'impresa. Teoria dell'imprenditore occulto

Due soggetti: imprenditore palese o prestanome

colui il quale compie in proprio nome gli atti d'impresa

dominus dell'impresa

colui che fornisce al primo mezzi finanziari, dirige e ottiene i guadagni

Indubbio che: creditori possono provocare fallimento del prestanome

creditori da prestanome ricevono ben poco

trasferimento del rischio d'impresa

Come risolvere la cosa?

Tesi: esclusione del fatto che sia requisito necessario la spendita del nome

al fine di imputazione responsabilità d'impresa

su base del principio dell'inscindibilità del rapporto potere-responsabilità

si ha responsabilità cumulativa tra imprenditore palese e dominus

su base della teoria dell'imprenditore occulto

il dominus fallisce sempre e comunque qualora fallisca il prestanome

basata su principio del socio occulto di società palese

socio occulto di società occulta

responsabilità perciò di CHIUNQUE palesemente o occultamente domini un'impresa a lui anche non formalmente imputabile

(anche il socio tiranno)

ragionamento tuttavia non corretto

Critica: si presume l'esistenza per la tesi precedente di due criteri generali di imputazione nell'ordinamento: criterio formale

della spendita del nome

criterio sostanziale

del potere di direzione

NON è vero che la responsabilità illimitata è collegata al potere di gestione

indimostrabile perchè: smentita da ordinamento società capitali

per legge fallimentare

socio occulto di società palese risponde per lo stesso motivo per cui tutti gli altri soci rispondono: ossia perchè fanno parte della società

socio occulto di società occulta nasconde anche la società ma la sostanza non cambia: la società esiste di fatto

nella fattispecie imprenditore occulto/palese non esiste nessuna società

tra dominus e prestanome (perchè mancano elementi costitutivi)

situazione giuridica pertanto qualitativamente diversa

Segue che: dominio di fatto NON è condizione sufficiente per esporre a responsabilità e/o fallimento

Situazione NON iniqua in quanto: creditori che si tutelerebbero lo sarebbero OLTRE i limiti della tutela (si gioverebbero di un patrimonio su cui NON potevano fare affidamento)

Tutela ulteriore vs socio tiranno: comportamenti integrano gli estremi di autonoma attività d'impresa a latere – risponderanno perciò come imprenditori.

INIZIO E FINE DELL'IMPRESA

Inizio dell'impresa

La qualità di imprenditore si acquista con l'effettivo inizio dell'esercizio dell'attività d'impresa.

NON è sufficiente l'intenzione.

Diverso principio per società: acquisto qualità imprenditori fino da costituzione

anche se serve fase attuativa

(applicazione principio di effettività)

Attività di organizzazione e attività d'esercizio

Compimento di atti tipici d'impresa

preceduto da fase organizzativa un solo atto rende certo che l'attività è cominciata

NON preceduto da fase organ. ripetizione nel tempo rende certo che si tratta di atti d'esercizio non occasionali

Problema: attività preliminare di organizzazione è già attività d'impresa?

In teoria si, perchè: pone esigenze di tutela del credito non diverse dal normale

non necessariamente serve un apparato aziendale

Tuttavia devono stare all'interno di criteri di numero e sensibilità per stabilire in modo non equivoco l'orientamento stabile dell'attività verso un determinato fine produttivo

Pertanto un singolo atto di solito NON è sufficiente, TRANNE che per società, in casi particolarmente qualificati

La fine dell'impresa

Passato: distinzione individuali

fine con cessazione dell'attività

società

con cancellazione da registro imprese

originaria versione art. 10 l. fall: imprenditore commerciale dichiarabile fallito entro un anno dalla cessazione dell'impresa

Attenzione: fase di liquidazione piuttosto lunga (ancora da considerarsi esercizio d'impresa)

termina solo con definitiva disgregazione del complesso aziendale

NON necessaria tuttavia completa definizione dei rapporti sorti durante l'esercizio d'impresa (crediti e debiti)

Pertanto l'anno di decorrenza sarebbe partito da momento in cui insolvenza impossibile

(soddisfatti tutti i creditori)

Disparità di trattamento dichiarata incostituzionale

NUOVO art. 10 l. fall.

“Gli imprenditori individuali e collettivi possono essere dichiarati falliti entro un anno dalla cancellazione dal registro delle imprese, se l'insolvenza si è manifestata anteriormente alla medesima o entro l'anno successivo”

Cancellazione: condizione necessaria per beneficio del termine annuale

Segue che: società irregolari/occulte non hanno limiti di tempo per fallimento finchè sussistono debiti insoluti (come imprenditore fisico non iscritto)

Per imprenditori e società cancellati d'ufficio: cancellazione NON sufficiente. Si aggiunge:

cessazione dell'attività

disgregazione del complesso aziendale

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