Gli equilibri di struttura finanziaria che vengono perseguiti dall'area finanziaria si dividono in:
Il secondo è collegato alla necessità di avere una certa liquidità disponibile, garantita da un'adeguata gestione di tesoreria che assicuri la necessaria liquidità, senza però tralasciare gli investimenti (ad esempio nella ricerca e sviluppo).
- Equilibrio nelle fonti di finanziamento fra mezzi finanziari acquisiti con vincoli differenti (capitale a credito e capitale a pieno rischio per fare un esempio)
- Equilibrio fra le varie categorie di investimenti (capitale circolante ed investimenti in immobilizzazioni);
- Equilibrio fra fabbisogni e mezzi di copertura;
Il primo ha lo scopo di mantenere l'indipendenza finanziaria dell'azienda, tenendo sotto controllo il "quoziente di indipendenza finanziaria":
QIF = capitale a pieno rischio/capitale investito
Il secondo è collegato alla necessità di avere una certa liquidità disponibile, garantita da un'adeguata gestione di tesoreria che assicuri la necessaria liquidità, senza però tralasciare gli investimenti (ad esempio nella ricerca e sviluppo).
I terzo è invece il risultato delle scelte riguardanti la dinamica delle fonti di finanziamento e dei fabbisogni.
I possibili modi in cui può essere realizzato l'equilibrio fra investimenti e finanziamento sono molteplici; fra questi sono utilizzati:
- L'impresa tende a far coincidere nel tempo l'ammontare dei finanziamenti e degli investimenti a breve termine, e di conseguenza anche l'ammontare dei finanziamenti e degli investimenti a medio e lungo termine;
- Attraverso fonti a medio e lungo termine l'impresa tende anche a finanziare la parte immobilizzata presente negli investimenti in capitale circolante lordo;
- Attraverso fonti a medio e lungo termine l'impresa tende a finanziare anche una parte di capitale circolante lordo eccedente la parte immobilizzata compresa nel medesimo.
In sintesi, l'impresa tende a realizzare l'equilibrio tra investimenti e fonti di finanziamento attraverso la copertura di fabbisogni elastici con finanziamenti correnti, e con finanziamenti a medio e lungo termine la copertura di fabbisogni rigidi (immobilizzazioni).
Se non ci si ritrova in una situazione del genere, l'impresa presenterà scompensi nella gestione finanziaria, e quindi avrà la necessita per esempio di reperire nuovi finanziamenti alla scadenza dei precedenti, per non dover smobilizzare una parte degli investimenti, e così via.
Rispetto ai precedenti, un equilibrio più globale è quello che occorre instaurare fra la redditività degli investimenti aziendali e l'onerosità dei mezzi di finanziamento acquisiti, che se concretizzato, permetterebbe una redditività degli investimenti tendenzialmente superiore all'onerosità dei finanziamenti.