20/03/10

Tutto sul Conto Corrente: gli interessi e i costi del conto corrente

(Parte 1 qui)

Ci eravamo lasciati dicendo che lo sfasamento delle valute di accrediti rispetto agli addebiti rappresenta per la banca una fonte indiretta di guadagno. Riprenderò quindi da questo punto.

LE INFORMAZIONI CHE LA BANCA DEVE FORNIRE

Per tutte le operazioni la banca deve fornire informazioni ai clienti attraverso una documentazione scritta mandata al correntista che si compone in:
  • Estratto conto: documento che riepiloga tutte le operazioni fatte su un C/C in un certo periodo di tempo. Esso è riepilogato in ordine di data contabile;
  • Staffa o scalare interessi: Come l'estratto conto ma riepiloga le operazioni per data valuta. Ha la funzione di convertire e calcolare gli interessi attivi e passivi che sorgono su un determinato C/C in un determinato periodo di riferimento.
PERIODICITA' DEGLI INTERESSI E LA STAFFA

Essa cambia dal 01/07/2000 (Delibera CICR).

Prima di questa data, la banca calcolava gli interessi con periodicità diversa nel caso in cui fossero passivi oppure attivi (dal punto di vista del cliente):
  • Interessi passivi: calcolo trimestrale
  • Interessi attivi: calcolo annuale
La capitalizzazione degli interessi passivi avveniva quindi quattro volte l'anno, mentre solo una volta per gli attivi. Si veniva a creare quindi una sorta di "Anatocismo bancario": la banca traeva un grosso vantaggio.

Con la delibera CICR (Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio) si impone alle banche che la periodicità sia la medesima per gli interessi attivi e passivi. Le banche hanno optato per la periodicità trimestrale.

Nello scalare gli interessi per ogni data valuta vengono calcolati:
  • Saldo liquido: imposta presente sul C/C in funzione alla data valuta;
  • Relativi giorni di permanenza: periodo in cui dura ogni saldo liquido. Esso va dalla sua data valuta alla data valuta successiva, che però è esclusa;
  • Numeri di debitori e creditori: dipendono dal saldo liquido. E' positivo se a quella data valuta è presente un importo: saldo liquido positivo per i giorni un cui questo è durato (e ci da il numero di creditori), saldo liquido negativo per i giorni un cui questo è durato (e ci da il numero di debitori).
Sulla STAFFA si fa la somma del numero di creditori per il tasso creditore e come risultato abbiamo gli interessi attivi lordi. Per ottenere gli interessi attivi netti basta applicare l'aliquota fiscale del 27%.
Per quanto riguarda gli interessi passivi, si fa la somma del numero di debitori per il tasso debitore. In questo caso sono netti, poichè non si applica l'aliquota fiscale.


STAFFA

Riprendendo l'esempio che ho illustrato nella parte 1, aggiungo che nel 30/06 vi è la chiusura del trimestre.
Interesse attivo = 0.50%
Interesse passivo = 7%

Estratto Conto

DATA

DATA VALUTA

DESCRIZIONE

A V/DEBITO

A V/CREDITO

30/06

Chiusura trimestre

SALDO CONTABILE

+30000



Staffa

DATA VALUTA

SALDI

GIORNI

NUM DEB

NUM CRED

1/4/10

2000 (primo saldo liquido)

11

22000

12/4/10

-32000

1

30000

-30000(secondo saldo liquido

13/4/10

60000

77

2310000

30000(terzo saldo liquido)

30/6/10

30000

2530000


N° attivi:
(2530000 x 0.50)/365000 (365 giorni dell'anno) = 34.66 interessi lordi
Valore interessi netti: 34.66 x 0.27 = 9.36 --->34.66 - 9.36 = 25.30

N° passivi
(30000 x 7)/365000 = 5.75

Se ci si trova a pagare interessi passivi, la banca fa pagare anche commissioni di massimo scoperto CMS (fino al 28/01/07). Qyesta regola poteva essere applicati secondo criteri:
  • Assoluti: saldo liquido negativo del trimestre;
  • Relativi: applicare la commissione esclusivamente in presenza di saldi liquidi negativi con data superiore a 10 giorni.
Nel nostro esempio:
CMS = assoluta = 0,125% ---> 30000 x 0.125% = 37,5 Euro
Oggi la legge 2 del 28/01/09 vieta l'applicazione del CMS per C/C non affidati, ovvero che non hanno richiesto un'apertura di credito in C/C (FIDO). Questa legge permette:
  • Un esborso al correntista per un saldo liquido negativo senza tener contro della sua durata;
  • Conti affidati: la CMS può permanere a 3 condizioni: a) Sono nulle le clausole che applicano la commissione di massimo scoperto per saldi debitori di durata inferiore a 30 giorni; b) Purchè venga remunerato l'accordato in funzione della durata dell'utilizzo; c) Il corrispettivo complessivo non deve superare lo 0.50% per trimestre dell'affidato.
LA REAZIONE DELLE BANCHE

  1. Per i correntisti non affidati, il 46,9% delle banche ha aumentato il tasso debitori
  2. Il 54,8% ha introdotto commissioni di altra natura: importo fisso di periodo, importo fisso giornaliero per ogni giorno d'utilizzo, importo fisso per ogni operazione che genera saldo liquido negativo e/o un importo proporzionale all'utilizzo.
  3. Il 15,2% (ma più del 65% dei C/C) fissa commissioni fisse per scaglioni.
Un esempio di importo utilizzato applicati per ogni giorno di utilizzo è:
  • Indennità per sconfinamento fino a 5000 Euro = 5 Euro
  • Indennità per sconfinamento oltre 5000 Euro = 5 Euro (+ 5 Euro dell'indennità fino a 5000)
  • Massimo indennità trimestrale = 40 Euro
Nel nostro esercizio verrebbero:
(5 + 5) = 10 ---->E' più conveniente della CMS.

Per i conti affidati invece il 63% delle banche ha sostituito la CMS con commissioni di altra natura: nel 85% dei casi hanno inserito indennità per accredito in scaglioni proporzionali alla durata:
  • Per FIDI fino a 1000 Euro = 2%
  • Per FIDI fino a 3000 Euro = 2%
  • Per FIDI fino a 10000 Euro = 1.5%
  • Per FIDI oltre 10000 Euro = 1%
In Italia le imprese tendevano a chiedere FIDI maggiori alle effettive esigenze poichè pagavano sull'utilizzo. Vi era una prassi di Multi-Affidamento visto che le banche non concedevano FIDI fi importi indeterminati.
Vi era una tendenza quindi ad utilizzare provviste a breve scadenza per impieghi a medio.lungo termine.

SPESE DI GESTIONE DEL CONTO CORRENTE

Il C/C ha spese di gestione formate da:
  • Conti a consumo: commissioni per operazioni
  • Conti a pacchetto: prezzo fisso. Consiste in una spesa periodica predeterminata, ovvero un "canone" per un numero di operazioni determinate.
Nel 2006 a seguito di una relazione dell'AGCM, si è scoperto che i C/C avevano significative barriere d'uscita e che non erano agevolmente confrontabili fra loro (i conti a pacchetto erano più costosi dei conti a consumo.

A causa di questo, nel 2007 con il DECRETO BERSANI SULLE LIBERALIZZAZIONI si sono apportati notevoli cambiamenti:
  • Vieta le commissioni di chiusura del C/C;
  • Entro giugno 2010 le banche dovranno presentare l'indicatore sintetico di costo (ISC) per ogni C/C, che considera tutte le spese fisse e variabili.

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