01/03/10

I meccanismi di riduzione dei fattori di imperfezione e la gestione dei rischi nel mercato finanziario

Enunciati i fattori di imperfezione dei circuiti diretti, è giunta l'ora di vedere quali sono i rimedi messi in atto per contrastare e ridurre i difetti di questi circuiti.

I meccanismi messi in atto dai mercati mobiliari per attenuare l'impatto dei fattori di imperfezione sono:
  • Organizzazione dei mercati: i mercati sono regolamentati da procedure e criteri di ammissione e con degli standard informativi periodici;
  • Definizione di norme di comportamento: norme di autoregolamentazione (codici di condotta dei mercati) e norme di legge che sanciscono comportamenti e perseguiti (per esempio: aggiotaggio, ovvero fornire informazioni false su di una società allo scopo di variare il titolo e trarne beneficio economico e l' insider trading, ovvero venire a conoscenza di informazioni riservate per guadagnare dalla concorrenza;
  • Logica fiduciaria: qualsiasi impresa per operare sul mercato deve costruirsi una reputazione di comportamento ed affidabilità;
  • Diversificazione degli strumenti finanziari: fondi comuni di investimento che consentono una trasformazione del rischio;
  • Sviluppo dei mercati secondari: il mercato può essere diviso in primario e secondario. Il mercato primario è una convenzione, ossia è un insieme di operazioni necessarie per le emissioni (finanziamento degli emittente di un nuovo valore mobiliare come azioni, obbligazioni etc etc che porta all'emissione dei titoli); il mercato secondario sono le borse, ovvero il trasferimento di titoli e quindi liquidità (l'emittente non è più interessato, non c'è la controparte, ha solo l'obbligo di remunerare);

RIDUZIONE DEI FATTORI DI IMPERFEZIONE DEI CIRCUITI DIRETTI DA PARTE DEGLI INTERMEDIARI

Gli intermediari influiscono rendendo migliore il meccanismo dei circuiti diretti:
  • Attraverso l'intermediazione creditizia: trasformazione delle scadenze e dei rischi. La banca prende a breve termine e finanzia a medio lungo termine (in passivo ha una quota più alta di breve termine, e in attivo una quota più alta in medio lungo termine). Bisogna aggiungere che la banca è un'impresa vigilata e quindi meno rischiosa delle borse, e che è in ogni caso in una posizione di vantaggio, in quanto accede ad informazioni private che derivano dalla "centrale dei rischi", che è un archivio nella Banca d'Italia in cui vi sono tutte le imprese e tutti i debiti di esse verso il mercato finanziario, e in quanto ha a disposizione operatori specializzati con maggiore esperienza;
  • Attraverso l'intermediazione mobiliare: consiste in un'attività di consulenza che permette di avere una superiorità informativa e conoscitiva e un impiego delle informazioni riservato (attraverso i report degli analisti) e una professionalità dei propri dipendenti, e nella gestione patrimoniale, ovvero nella trasformazione dei rischi: applicano la tecnica del "Risk Pooling" che comporta la diversificazione degli investimenti al fine di abbattere il rischio di portafoglio. Essa infatti consente di ottenere un portafoglio con rendimento (AR) pari alla media ponderata dei rendimenti dei singoli titoli che lo compongono e con rischio inferiore alla media ponderata dei titoli stessi.

Ultimamente i circuiti diretti (soprattutto assistiti) si stanno sviluppando maggiormente sia nella zona Euro (dove i circuiti indiretti erano in maggior voga) sia nelle regioni "English" (UK, USA, Canada, Australia) dove invece erano in voga i circuiti diretti (soprattutto autonomi). La causa principale è che gli investitori sono sempre più in aumento, ma sono sempre meno in grado di gestirsi a causa della evoluzione in atto dei mercati, che li rende più impegnativi sia a livello conoscitivo, sia a livello di tempo da impiegare ad essi.


LA GESTIONE DEI RISCHI

I rischi nel mercato finanziario di suddividono in rischi puri e rischi speculativi:

  • Rischi puri: insieme di eventi incerti portatori di conseguenze economiche negative (mattone in testa al muratore). Si fronteggiano con polizze assicurative, che sono dei contratti che trasformano eventi incerti in costi predefiniti (premi);
  • Rischi speculativi: incertezza in merito all'andamento futuri di una attività finanziaria che potrebbe dare luogo ad un guadagno o ad una perdita.
In particolare, i rischi speculativi si dividono in:
  • Rischi specifici: variabilità presso determinata da fattori legati al titolo stesso (si gestisce con il risk pooling);
  • Rischi sistematici: andamento del mercato negativo. Si gestisce con contratti a termine che consentono di bloccare il prezzo a cui noi compreremo o venderemo un'attività finanziaria nel futuro, e/o contratti derivati che presuppongono uno strumento di base come prezzo, tasso di cambio, interesse etc etc. Innestano diritti e obbligazioni su di esso, ovvero la possibilità o l'obbligo di acquistare o vendere ad una data futura lo strumento di base. Si dividono in opzioni (possibilità), future e swap.

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