10/07/09

Le caratterestiche di moneta e inflazione: la moneta: introduzione, teoria quantitativa e collegamento con il tasso d'inflazione

LA MONETA

La moneta è uno stock di beni che possono essere utilizzati immediatamente per compiere transizioni.
Le funzioni che assume sono tre:
  1. E' una riserva di valore (imperfetta) in quanto rappresenta un mezzo per trasferire potere d'acquisto dal presente al futuro, anche se potrebbe perdere valore a causa dell'aumento dei prezzi
  2. E' una unità di conto in quanto è una sorta di unità di misura per i prezzi
  3. E' un mezzo di scambio, in quanto è ciò che si utilizza per acquistare beni o servizi (sulle banconote è scritto "pagabili a vista al portatore": quando si vuole comprare qualche cosa, il venditore accetterà le banconote in cambio di beni che offre)

I vari tipi di moneta sono tantissimi, riassumibili però in due categorie:
  • Quella che non ha valore intrinseco, ma definita tale da un decreto del legislatore, come l'Euro, il Dollaro, detta moneta a corso legale o moneta fiat
  • Quella con valore intrinseco, detta moneta merce, come l'oro
La quantità di moneta disponibile è detta offerta di moneta, ed in una economia di corso legale è controllata dallo Stato: tale controllo è definito politica monetaria.
Di solito però lo Stato affida ad altri "enti" parzialmente indipendenti il controllo dell'offerta di moneta, come la FED per gli USA e la BCE per l'Europa.
L'offerta viene controllata attreverso le operazioni di mercato aperto, che consitono in acquisto o vendite di titoli del debito pubblico. In pratica, quando la banca centrale vuole aumentare l'offerta di moneta, acquista titoli di stato con parte della moneta di cui dispone, in questo modo essa entra in possesso del pubblico; quando vuole ridurla, vende titoli di stato, il pubblico gli acquista e parte così della moneta torna nelle casse della banca centrale.


LA TEORIA QUANTITATIVA DELLA MONETA

La quantità di moneta detenuta dagli individui è strettamente collegata alle transizioni che essi vogliono effettuare; il collegamento fra moneta detenuta e transizioni si esprime attraverso l'equazione quantitativa:
Moneta X Velocità= Prezzo X Transizioni-----> M*V=P*T
dove T rappresenta il numero di transizioni effettuate da un bene, ovvero il numero di volte che viene scambiato per una certa quantità di moneta, P rappresenta il prezzo medio di una transizione, M è la quantità di moneta e V è la cosidetta velocità di circolazione della moneta rispetto alle trasizioni e misura la rapidità con cui la moneta circola nell'economia.
Essendo però il numero di trasizioni diffice da controllare, esso viene sostituito con il prodotto aggregato totale dell'economia, Y (e di conseguenza P diventa il prezzo di un'unità di prodotto)
L'equazione diventa quindi: M*V=P*Y (ricordo che PY è stato definito come PIL nominale)
dove V è detta velocità di circolazione della moneta rispetto al reddito in quanto Y è anche il reddito totale.
L'ipotesi di V costante porta ad affermare che una variazione della quantità di moneta M porta ad una variazione del proporzionale del PIL.

La funzione della domanda di moneta è espressa dall'equazione:
(M/P)^d=kY
dove k è una costante che indita la quantità di moneta che gli individui desiderano possedere per ogni unità di reddito e M/P è una quantità detta saldi monetari reali, che misurano il potere d'acquisto dello stock di moneta.


In conclusione, la teoria quantitativa della moneta afferma che la Banca Centrale, controllando l'offerta di moneta, ha il controllo assoluto sul tasso di inflazione. Se la Banca Centrale mantiene stabile l'offerta di moneta, anche il livello dei prezzi sarà stabile; se la Banca Centrale aumenta l'offerta di moneta, anche il livello dei prezzi aumenterà (inflazione)

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