07/10/09

Conferenza "Etica ed Economia"


Conferenza "Etica ed Economia": uscire dalla crisi, responsabilità sociale impresa, esperienza imprenditore, enciclica Caritas in Veritate.


Lunedì 5 ottobre 2009 ho partecipato ad un interessantissimo convegno sul tema "Etica ed Economia" alla Facoltà di Economia di Novara (università in cui studio).
La scaletta con relatori era strutturata nel seguente modo:
Saluti delle Autorità
Prof. Paolo Garbarino, Rettore Università degli Studi del Piemonte Orientale
Dott. Giuseppe Bordonaro, Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale di Novara
Introduce e modera:
Prof. Davide Maggi
Università degli Studi del Piemonte Orientale
o Buone leggi e comportamenti virtuosi per uscire dalla crisi
Prof. Giovanni Frattini
Preside Facoltà di Economia, Università degli Studi del Piemonte Orientale
o La responsabilità sociale dell'impresa
Dott.ssa Mariella Enoc
Presidente Associazione Industriali di Novara e di Confindustria Piemonte
o L’esperienza dell’imprenditore: quale insegnamento?
Dott. Cesare Ponti
General Manager Ponti S.p.A.
o Considerazioni dall’enciclica “Caritas in Veritate” di Benedetto XVI
Mons. Renato Corti
Vescovo di Novara
L’Assemblea a colloquio con i relatori

[Questo è un riassunto di quello che stato detto nella conferenza. Io ho preso appunti a modi schemino, quindi le frasi sono rielaborate da me. I temi e le idee sono quelli esposti dai vari relatori, la rielaborazione è fatta dal sottoscritto]

INTRODUZIONE

"Etica ed economia" coinvolge il tema della responsabilità individuale: ogni individuo deve capire che senza etica ogni avventura di sviluppo rischia di diventare nulla; si rischia infatti di doversi imbattere in momenti di crisi, i quali svelano aspetti nuovi: coloro che cambiano il mercato prima di tutto sono le persone, con valori e comportamenti, che formano le aziende, poi viene tutto il resto.

PROF GIUSEPPE FRATTINI: BUONE LEGGI E COMPORTAMENTI VIRTUOSI PER USCIRE DALLA CRISI

Le basi su cui è fondata l'economia odierna sono:
  • Moneta: la moneta è l'unità di misura che facilita gli scambi e consente il risparmio
  • Scambio: lo scambio consiste nel "barattare" beni e/o servizi con una certa quantità di moneta. Questo "baratto" avviene in grande scala nei mercati ideali mondiali (telematici), in piccola scala nel negozio (ad esempio) sotto casa.
I beni e servizi sono prodotti attraverso il lavoro, fatto da persone, e dal risparmio, quest'ultimo però dipende direttamente dal primo: senza lavoro non ci può essere risparmio. Il risparmio è molto importante, poichè nel tempo si trasformerà in capitale, e da esso, se investito, si potranno produrre nuovi beni e nuovi servizi.
Attraverso gli scambi si ricava quindi ricchezza, in quanto l'impresa mette sul mercato beni e servizi che vengono poi scambiato con la moneta, generando quindi capitali. Questo è molto importante in quanto, a causa di una vera e propria incapacità contrattuale, si osserva che in molti paesi (Africa) si stanno sprecando moltissime ricchezze, portando quindi ad uno sviluppo molto lento se non inesistente.

Il problema odierno è però la diminuzione della domanda, con una contemporanea crescita dell'offerta. Da questo (preciso, questa è una delle cause della crisi) è partita la crisi mondiale (diffusa in tutto il mondo attraverso la globalizzazione) che ci ha investito e che molto a rilento stiamo superando.

La causa della crisi economica e finanziaria odierna in Italia è soprattutto la diminuzione dei consumi causati dalla mancanza di occupazione. La mancanza di occupazione causa minori consumi, e di conseguenza le imprese devono necessariamente contrarre la propria offerta.

Come è possibile uscire da questa crisi? La soluzione sta nel ridare fiducia e soprattutto entusiasmo alle imprese ed imprenditori, e valorizzare le idee dei giovani aiutandoli, riformando tutto l'apparato burocratico italiano che, purtroppo, limita gli investimenti soprattutto giovanili.
Gli imprenditori devono innovare, e non delocalizzare (trasferire le unità di produzione), anche perchè ultimamente molte imprese stanno cercando di tornare dai paesi ad esempio dell'est.
Per innovare hanno però bisogno di capitali, ed è qui che sorge il problema: le banche (quelle che prima li prestavano alle aziende) ora sono impegnate a risanare la finanza, quindi mal volentieri finanziano progetti di imprese, soprattutto in un periodo ancora di incertezza come questo. Il compito deve spettare allo Stato, agevolando, magari diminuendo la pressione fiscale, l'attività di impresa.

DOTTORESSA MARIELLA ENOK: LA RESPONSABILITA' SOCIALE DELL'IMPRESA

Il tema riguardante l'etica è negli ultimi tempi argomento molto di moda per svariate cause (riscaldamento globale, crisi economica etc etc), ripreso anche nella enciclica “Caritas in Veritate” da Benedetto XVI.
In questa enciclica compare il fatto che l'impresa sia stata guardata come una merce e non come un'istituzione (riprendo, per fare un esempio, un passo del'intervento del prof Frattini: l'impresa si manifesta attraverso il bilancio, che il suo specchio..oggi in Italia si sta dando poca importanza a tutto questo, togliendo il reato del falso in bilancio).
Essa è stata attratta dalla finanza, in quanto è una via di guadagno (apparentemente) più facile rispetto a progettare e costruire un prodotto; con questo, l'impresa ha dimenticato di essere formata dalle persone in primis, e non solo dallo scopo di creare profitto.

Per quanto riguarda i giovani che studiano per andare poi a lavorare nelle imprese (ma è un discorso che vale in generale), essi non devono studiare per prendere un pezzo di carta, ma piuttosto per produrre, per progettare e per avere uno scopo.

Tornando a parlare delle imprese, bisogna specificare che non si possono compiere opere sociali per costruirsi una buon immagine nascondendo però la realtà dei fatti: le opere sociali le si fanno solo se si hanno a disposizione degli utili!
Etica non sono gli imprenditori filantropi. Etica sono imprenditori che guardano al capitale umano, al territorio, all'ambiente etc etc.
Ultimamente nella provincia di Novara si è lavorato proprio su questo, soprattutto per quanto riguarda la salvaguardia dell'ambiente sostenendo, scusa il gioco di parole, lo sviluppo sostenibile.
Concludendo si è osservato che le imprese "etiche" hanno raggiunto il successo, che è duraturo nel tempo e non a breve termine.
Bisogna riflettere sul tema "Etica ed Economia" seriamente, senza dover aspettare che "ci cada un altro campanile addosso" come quello che ci è caduto a causa dell'ultima crisi.

DOTT. CESARE PONTI: L'ESPERIENZA DELL'IMPRENDITORE: QUALE INSEGNAMENTO?

Coloro i quali hanno delle competenze devono cercare di costruire delle regole generali che tutti devono seguire. La responsabilità non spetta quindi allo Stato. Le regole devono però avere valori etici: senza di essi non servono.
Le persone con "etica" si devono unire, raggruppare, ed essere attive, impegnandosi e senza mai perdere la speranza (appena arrivato il mondo dell'aceto era pieno di frodi, ora invece queste sono scomparse grazie proprio all'impegno e alla speranza), soprattutto se si in ballo vi sono interessi forti, in quanto essi tendono a creare corporativismi molto forti e duri da combattere.

Per quanto riguarda il successo dell'impresa nel lungo periodo, al giorno d'oggi è si nota sempre di più l'importanza che ha l'ambiente di lavoro. Bisogna (per quanto riguarda le imprese medie-piccole) trattare direttamente con i propri dipendenti, instaurando un rapporto di collaborazione ed aiuto reciproco (anche gli imprenditori essendo uomini possono sbagliare), per ridurre gli errori, crescere ed eventualmente superare insieme i momenti difficili.
Per concludere, bisogna intendere l'impresa come un bene del territorio che deve essere dedita a valorizzare l'intera comunità.

DOTT. CONZANI (SINDACATO)

[non capisco il perchè non sia stato segnalato anche il suo intervento, in ogni caso lo riporto]

I problemi in cui si sta imbattendo il sindacato sono di due tipi:
  1. Difficoltà di dialogare con i giovani: molti laureati sono relegati a a svolgere lavori umili
  2. Difficoltà nel misurare il benessere (Come misurare il benessere?)
Per quanto riguarda il primo punto, la soluzione potrebbe essere quella di creare delle sorte di filiere, come ad esempio una "Filiera del Sapere, una "Filiera del lavoro", "Filiera del sociale" e così via, in questo modo si risolverebbe (parzialmente) il problema dei giovani laureati senza lavoro. Indicizzare quindi l'intrapendenza verso questi progetti.

Il secondo punto invece (e qui cercherò di raccogliere se il tempo me lo permette più materiale possibile per spiegare bene questa faccenda) potrebbe essere risolto sostituendo, come sta cercando di fare Nicolas Sarkozy in Francia, il PIL con il BIL, ossia il "Benessere interno lordo".


MONS. RENATO CORTI: CONSIDERAZIONI DELL'ENCICLICA "CARITAS IN VERITATE" DI BENEDETTO XVI

Con il termine "Enciclica" si intende una lettera circolare che come in questo caso è indirizzata a tutti gli uomini di buona volontà, cristiani e non.
Il tema di fondo dell'enciclica "Caritas in Veritate" è di sapere che cosa abbiamo bisogno per il futuro.
Quello di cui abbiamo bisogno è di una grande visione che sia proiettata nel futuro e non nel presente. Questa grande visione si basa su una parola che vale più di mille altre: rispetto.
Rispetto verso le altre persone, e non arrendersi mai di fronte alle ingiustizie; non abbiamo bisogno di prepotenza, ma piuttosto di relazione tra l'economa e l'umanità.
Le persone, imprenditori e non, si devono lasciare guidare dalla propria coscienza prima di tutto e, non meno importante, devono rendere testimonianza di questo.

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