Sotto il profilo giuridico, l’impresa è un’attività economica professionalmente organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni e/o servizi. L’imprese deve svolgere l’attività con specifiche modalità di svolgimento (economicità, organizzazione, professionalità) al fine di realizzare il proprio oggetto (produzione/scambio di beni/servizi).
Dal punto di vista economico, bisogna aggiungere che deve essere gestita in modo tale da avere, nel lungo periodo, la copertura dei costi con i ricavi, in modo da produrre, e non consumare, ricchezza.
DIMENSIONE DELL’IMPRESA
Le imprese possono essere di varie dimensioni. L’OCSE individua le classi d’imprese in base al numero di addetti:
• Micro imprese (meno di 10)
• Piccole imprese (tra 10 e 50)
• Imprese medio piccole (tra 50 e 100)
• Medie imprese (tra 100 e 500)
• Grandi imprese (più di 500)
La UE ha, oltre al numero degli addetti, anche il fatturato annuo ed il totale del bilancio per classificare le dimensioni delle piccole-medie imprese (PMI), a cui l’Italia (DM 18 aprile 2005) si è adeguata:
• Hanno meno di 250 occupati
• Hanno un fatturato annuo non superiore a 50 milioni oppure un totale di bilancio annuo inferiore ai 43 milioni di euro
Le piccole imprese:
• Hanno meno di 50 occupati
• Hanno un fatturato oppure un totale di bilancio annuo inferiore ai 10 milioni di euro
Le micro imprese:
• Hanno meno di 10 occupati
• Hanno un fatturato oppure un totale di bilancio annuo inferiore ai 2 milioni di euro
Tutte le imprese ricercano nella propria attività l’efficienza, e mirano alla realizzazione del profitto, quest’ultimo può essere influenzato dai mutamenti che esse subiscono dall’ambiente esterno.
L’ambiente esterno (in particolare il macroambiente) è instabile, turbolento e soggetto anche a mutamenti radicali, in particolare dati dallo sviluppo tecnologico, il quale condiziona in maniera significativa l’organizzazione della produzione. Oltre a questo bisogna aggiungere i cambiamenti politici, socio-culturali e gli stessi rapporti economici.
PROFITTO
La produzione d’impresa è data da:
P = P’ + Q + Rl + Ri + Rp
Dove:
P: produzione dell’impresa
P’: materiali impiegati e servizi utilizzati
Q: quote di ammortamento
Rl: remunerazione lavoro
Ri: remunerazione capitale
Rp: profitto
Da cui:
Rp = P - P’- Q - Rl - Ri
L’impresa deve agire per modificare la remunerazione del capitale di rischio (e quindi del profitto) al fine di rispondere ai cambiamenti che mettono a rischio la sua efficienza.
In riferimento all’equazione precedente, esistono 3 possibili azioni: sul sistema delle variabili, sulla sostituzioni delle stesse, oppure sulla configurazione spaziale dell’attività.
La terza azione introduce una nuova variabile nell’equazione: lo spazio. Questo si ha in quanto esistono dei vantaggi per l’impresa che sono forniti dalla localizzazione spaziale.
CATENA DI VALORE, VANTAGGIO COMPETITIVO E DIAMANTE COMPETITIVO
La catena di valore (denominata così da Porter) è l’insieme delle attività con le quali l’impresa crea valore. Essa è composta da attività primarie (logistica in entrata, produzione, logistica in uscita, marketing e vendite, servizi post vendita) e da attività di supporto (infrastruttura aziendale, risorse umane, sviluppo tecnologico, acquisti).
Questa mira a descrivere l’insieme delle relazioni cooperative e competitive che vanno a generare il vantaggio competitivo (eventuale) dell’impresa nel settore in cui essa opera.
Il vantaggio competitivo è il risultato di una strategia che permette all’impresa di assumere una posizione favorevole (duratura nel tempo) nei mercati in cui essa opera, la quale comporta una maggiore redditività rispetto ai concorrenti effettivi e potenziali.
Porter ha definito anche un modello che definisce gli elementi che determinano il vantaggio competitivo: il diamante competitivo. In esso assumono rilevanza esplicita alcune caratteristiche dei contesti territoriali in cui l’impresa opera.
Questo concetto vale per le nazioni, ma può essere esteso a qualunque scala amministrativa o spazio geografico. Porter ha elaborato quindi un quadro interpretativo dell’azione imprenditoriale che sottolinea l’interdipendenza tra impresa e territorio in cui è inserita.
Grazie a tutto ciò, si è riconosciuta la rilevanza che assume il territorio, che viene visto come un insieme di fattori che influenzano le capacità competitive dell’impresa.